Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Primo Piano
La penna rimane nel taschino. Un'esultanza che vale una liberazione
domenica 29 novembre 2020, 21:00Primo Piano
di Thomas Rolfi
per Milannews.it

La penna rimane nel taschino. Un'esultanza che vale una liberazione

Una vittoria autoritaria, una vittoria da Milan dei vecchi tempi. Senza Ibrahimovic, Leao e Bennacer, contro una squadra come la Fiorentina, che arrivava a San Siro con grande voglia di rivalsa dopo un inizio di campionato difficoltoso, i rossoneri mostrano un bel gioco corale e trionfano con merito. Alla vigilia c'erano tutte le premesse per la classica partita che i rossoneri tendono a fallire ormai da numerose stagioni. Nonostante il Milan fosse 'costretto' a vincere per approfittare dei punti persi dalle dirette concorrenti, questa volta l'epilogo è stato diverso. Per la verità, l'inizio dei Prandelli boys ha un po' sorpreso il Milan, che tuttavia ha dimostrato una grande maturità, sapendo resistere alla partenza a razzo viola per poi colpire l'avversario nelle giuste occasioni, con il solito Donnarumma a proteggere il risultato con due interventi straordinari, uno per tempo. La dichiarazione nel pre partita di Gigio sulla volontà di restare al Milan a lungo è la dimostrazione della serenità interiore totalmente ritrovata da parte del portiere rossonero, a cui il Milan deve diverse vittorie anche in questo campionato. Nonostante la mini fuga in vetta, però, il Diavolo resta con i piedi ben saldi a terra. E' stato lo stesso Bonera a sviare il discorso Champions, rispondendo così in conferenza a chi gli chiedeva se, dopo questa vittoria, avrebbe firmato per il quarto posto: "Non credo sia il momento di firmare nulla". L'appetito vien mangiando e, dopo 9 giornate, comprensibilmente la squadra rossonera non si vuole porre limiti. 

UN'ESULTANZA CHE VALE UNA LIBERAZIONE - Romagnoli dà l'impressione di tenersi dentro le proprie emozioni. L'esultanza polemica (evitabile) in favore di telecamere dopo il gol che ha sbloccato la partita, però, esteriorizza un'irritazione tenuta sopita da parte del capitano rossonero per le critiche piovutegli addosso nelle ultime settimane in concomitanza con le diverse leggerezze commesse tra campionato ed Europa League. Era tanto tempo che non si vedeva un Romagnoli così attento e preciso nelle chiusure, segno che il romano sta ritrovando la miglior condizione psicofisica dopo il lungo stop estivo causato dall'infortunio. Questa rete, così pesante nell'economia della partita, può rappresentare una svolta in positivo per il capitano. Per la squadra di Pioli, però, il tempo di esultare troppo per questa vittoria è già finito. Giovedì sera a San Siro arriverà il Celtic e i tre punti saranno ancora più importanti in ottica qualificazione. Il Milan avrà ancora meno margine di errore rispetto ad oggi.