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tmw / milan / Primo Piano
Was ist los Hakan? Analisi sul momento di ÇalhanogluTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 22 ottobre 2018, 20:00Primo Piano
di Daniele Castagna
per Milannews.it

Was ist los Hakan? Analisi sul momento di Çalhanoglu

Passa la serata, passa la notte, passano le ore ma l'amaro in bocca resta a casa Milan. Non è tanto il risultato finale ad abbattere gli umori della piazza rossonera, bensì la modalità con il quale si è avventato sulla banda di Rino Gattuso. E no, non stiamo parlando della sequenza finale nella quale sono inciampati, in errori collettivi, più pezzi della difesa, ma tutto ciò che è successo prima. I novanta e oltre minuti vissuti ad attendere, a non reagire, a non offendere, a non ripartire, a non giocare. Se è vero che quando Suso non brilla il Milan non brilla, è altrettanto corretto affermare che mister Gattuso aveva trovato in Çalhanoglu una seconda via cruciale per la manovra del Diavolo, un'opzione 'stereo' per tutti gli sbocchi offensivi. Attenzione però alla scelta del tempo verbale, aveva, perché il giocatore osservato in questi mesi non è più la stella lucente della scorsa stagione.

Detto che i demoni personali e famigliari, che da qualche tempo ne annebbiano il sorriso, sono realtà difficili da affrontare quotidianamente, Hakan ha perso la via maestra. Nell'annata sportiva 18/19, l'ex Leverkusen ha illuminato la platea sporadicamente, solo contro Roma ed Olympiakos. Nelle restanti gare, il figlio di Mannheim non ha inciso per quelle che sono le sue qualità, non ha fatto male per quella che è la sua balistica. Nonostante la continua ricerca della conclusione verso la porta, è palese la presenza di inquietudine ed appannamento. I tiri sono mal calibrati, spesso presi senza apparenti ragioni logiche o in precario equilibrio e posizionamento. Scelte che, un'atleta in un periodo di forma psico-fisica lucida, cambierebbe in corso d'opera alla ricerca di una soluzione più giocabile, verso il bene collettivo di squadra e compagni. Ma non è questo il caso, e anche nel derby della Madonnina sono andate in mostra alcune opzioni rivedibili: quattro tiri dei quali nessuno verso Handanovic, zero dribbling riusciti, cinque palle perse, solo ventinove passaggi ed una ammonizione dettata dal nervosismo. 

Periodo no, l'abbiamo detto. Al quale si aggiunge un problema fisico, causato da un pestone di Icardi, che lo costringerà a stare ai box nel prossimo scontro di Europa League. Più tempo per riflettere, per lavorare su se stesso e la propria testa, con l'obiettivo di rientrare contro la Sampdoria ai livelli che conosce, che sa di avere. In un'ipotetica telefonata tra amici, le prime parole con Hakan sarebbero "Wie geht's? Was ist los?" (come stai? Che succede?), proprio a sottolineare, quasi mettendola al primo posto, la sfera emotiva del ragazzo. Che, per stessa ammissione di Rino in conferenza, ha bisogno di essere supportato ed aiutato in questo fragile momento di vita immischiata allo sport. Spetterà a mister Gattuso valutare il bivio corretto per il turco nato in Germania: sostituirlo nei titolari e dosarlo con intelligenza fino a giorni migliori, oppure insistere in attesa di un gol sblocca mente. A volte nello sport è questione di dettagli. Anche piccoli, di quelli minuscoli, ma che spostano un macigno intero. Come quello che sta frenando Hakan Çalhanoglu.