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Roma donne, Di Criscio: "Sogno lo Scudetto. E di giocare in Champions"
“La partita che sogno di giocare? La prima in Champions League. E magari l’ultima per la vittoria scudetto”. Il difensore della Roma femminile Federica Di Criscio ha le idee chiare sugli obiettivi da inseguire con la maglia giallorossa addosso e lo rivela in un’intervista a Roma Radio in cui parla anche dell’attuale momento del campionato che riprenderà – dopo la sosta per la Nazionale – nel weekend: “Dobbiamo mantenere i riflettori spenti, i risultati e il campo parlano chiaro. Siamo una squadra che tutti aspettano e temono, ma sarà sempre più complicato andare avanti. Continueremo su
questa strada, è normale che vogliamo raggiungere l’obiettivo prefissato dalla società, ce la metteremo tutta. Domenica avremo una partita difficile come quella della Florentia che viene da un momento positivo e vorrà dire la sua per conquistare punti preziosi per la salvezza. - continua Di Criscio come riporta Vocegiallorossa.it - Rispetto allo scorso anno però c’è stato l’arrivo di tante ragazze che hanno giocato in grandi squadre e in campo internazionale, abituate ad altre intensità e prospettive e hanno trasmesso la loro mentalità nello spogliatoio. Quella che mi ha colpito di più è Hegerberg che nonostante la sua esperienza si è messa a disposizione delle più giovani silenziosamente. Champions? Cambia l’intensità, il confronto con realtà che oggi sono superiori a noi, per la vita che fanno. Sono professioniste, anche il fatto di poter lavorare solo quello che fanno è una cosa a loro favore. Ci avvicineremo, ma il gap è tanto alto, perché la differenza fisica, non tanto tecnico-tattica, è l’ago della bilancia”.
questa strada, è normale che vogliamo raggiungere l’obiettivo prefissato dalla società, ce la metteremo tutta. Domenica avremo una partita difficile come quella della Florentia che viene da un momento positivo e vorrà dire la sua per conquistare punti preziosi per la salvezza. - continua Di Criscio come riporta Vocegiallorossa.it - Rispetto allo scorso anno però c’è stato l’arrivo di tante ragazze che hanno giocato in grandi squadre e in campo internazionale, abituate ad altre intensità e prospettive e hanno trasmesso la loro mentalità nello spogliatoio. Quella che mi ha colpito di più è Hegerberg che nonostante la sua esperienza si è messa a disposizione delle più giovani silenziosamente. Champions? Cambia l’intensità, il confronto con realtà che oggi sono superiori a noi, per la vita che fanno. Sono professioniste, anche il fatto di poter lavorare solo quello che fanno è una cosa a loro favore. Ci avvicineremo, ma il gap è tanto alto, perché la differenza fisica, non tanto tecnico-tattica, è l’ago della bilancia”.
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