Cerruti sul Milan: "Ibra esame per tutti, o la va o la spacca"
Rovesciando il discorso, per adesso ci sono anche dei vincitori e il primo vincitore di questa operazione è lo stesso Ibrahimovic, che a 38 anni ha strappato un contratto di 3 milioni per appena sei mesi, offrendo in garanzia il suo grande passato, prima del suo incerto futuro.
A ruota, sul podio dei vincitori, salgono Boban e Maldini che sono riusciti prima a convincere il fondo Elliott a fare un’eccezione e poi a strappare il “sì” di Ibrahimovic, per la gioia della stragrande maggioranza dei tifosi, con l’entusiastico consenso unanime dei media. In attesa di sapere se e quanto inciderà Ibrahimovic nella scalata in classifica del Milan, l’unica certezza è che questa è una operazione di grandissimo effetto mediatico, all’insegna della nostalgia. Se poi Ibrahimovic riuscirà a fare ancora la differenza da solo, dando ragione a tutti, il Milan del prossimo anno potrà ripartire da lui, a patto che alle sue spalle, specialmente in mezzo al campo, si trovi la qualità che al momento manca. E in quel caso magari si potrà riparlare, a bassa voce però, di rincorsa a un posto per la Champions League, che rimane il vero obiettivo da raggiungere, prima di pensare al nuovo stadio. Se, invece, Ibrahimovic non basterà per raggiungere almeno un posto in Europa League, o peggio se costituirà un problema nello spogliatoio, alla fine i primi a pagare saranno proprio Boban e Maldini, mai come stavolta sotto esame, perché sono stati loro a insistere per riportare lo svedese al Milan. O la va o la spacca, insomma. E in questo secondo caso mister Singer, dietro i suoi silenzi, potrebbe avviare una nuova rivoluzione cambiando tutto lo staff dirigenziale. Anche se per il bene di tutti, pensando a quanto sta succedendo alla Roma, più del miglior Ibrahimovic, servirebbe una migliore proprietà.