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Eriksen dopo Moses: l'Inter ha fiducia. E spera non serva andare a Londra
L’Inter spera di non dover andare a Londra per prendere Christian Eriksen. Tradotto in altri termini, perché trattasi di metafora, l'Inter spera di non doversi spingere fino ai 20-25 milioni chiesti dal Tottenham per il fantasista danese. Ma nel caso sarebbe anche pronta a farlo, fosse l’unica via per regalare a Conte l’agognato rinforzo di qualità in questo caldissimo mercato di questo freddo inverno. Nell’attesa di ottenere il sì dagli Spurs, da viale della Liberazione traspare fiducia, soltanto fiducia. Marotta e Ausilio sono convinti di aver fatto tutto il possibile, hanno il sì del giocatore, ora si tratta di affondare l’ultimo colpo con i londinesi. E chiudere la quadra.
Manca poco. Sì, perché ieri è stato il giorno di Victor Moses e da oggi il laterale ex Chelsea può considerarsi a tutti gli effetti un giocatore nerazzurro. Un po’ di suspense, poco spazio mediatico, un affare chiuso con tutte le cautele del caso, dopo la vicenda Spinazzola che ha lasciato evidentemente degli strascichi in seno al Biscione. Di Eriksen s’è detto, i contatti proseguiranno anche oggi, il momento buono è l’immediato e al capitolo opportunità questa è la più ghiotta che i nerazzurri si preparano a cogliere. Poi toccherà all’ultima pedina.
Giroud è sempre lì. Del francese si è parlato anche in ottica PSG, ma l’Inter è pronta ad accoglierlo. Soltanto, c’è da capire cosa farà Politano e non è un dettaglio: Napoli o Roma, gli scenari più credibili in questo momento, ma il ragazzo piace a mezza Serie A, ovvio. Poi si capirà il futuro di Esposito: al momento l’Inter non lo cede, a fine mese potrebbe, quando ci si renderà conto che di spazio a Milano ne avrebbe poco. Il Parma è lì alla finestra: ieri c’è stato un lungo confronto, tra società amiche. Di Esposito si è parlato, di Pinamonti (anche lui pur sempre in orbita nerazzurra) meno perché è un’operazione sostanzialmente impossibile per il club crociato, di Darmian no perché fino a giugno resta in gialloblù. Lazaro è in uscita, direzione estero, altre cessioni non sono scontate (Vecino ha estimatori, ma con Brozovic out per un mese è difficile vederlo fare le valigie). Il prossimo passo è Eriksen. E l’Inter ha fiducia da vendere.
Manca poco. Sì, perché ieri è stato il giorno di Victor Moses e da oggi il laterale ex Chelsea può considerarsi a tutti gli effetti un giocatore nerazzurro. Un po’ di suspense, poco spazio mediatico, un affare chiuso con tutte le cautele del caso, dopo la vicenda Spinazzola che ha lasciato evidentemente degli strascichi in seno al Biscione. Di Eriksen s’è detto, i contatti proseguiranno anche oggi, il momento buono è l’immediato e al capitolo opportunità questa è la più ghiotta che i nerazzurri si preparano a cogliere. Poi toccherà all’ultima pedina.
Giroud è sempre lì. Del francese si è parlato anche in ottica PSG, ma l’Inter è pronta ad accoglierlo. Soltanto, c’è da capire cosa farà Politano e non è un dettaglio: Napoli o Roma, gli scenari più credibili in questo momento, ma il ragazzo piace a mezza Serie A, ovvio. Poi si capirà il futuro di Esposito: al momento l’Inter non lo cede, a fine mese potrebbe, quando ci si renderà conto che di spazio a Milano ne avrebbe poco. Il Parma è lì alla finestra: ieri c’è stato un lungo confronto, tra società amiche. Di Esposito si è parlato, di Pinamonti (anche lui pur sempre in orbita nerazzurra) meno perché è un’operazione sostanzialmente impossibile per il club crociato, di Darmian no perché fino a giugno resta in gialloblù. Lazaro è in uscita, direzione estero, altre cessioni non sono scontate (Vecino ha estimatori, ma con Brozovic out per un mese è difficile vederlo fare le valigie). Il prossimo passo è Eriksen. E l’Inter ha fiducia da vendere.
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