Lettera aperta ad Arek Milik: la promessa di Napoli
Rieccoci qui Arek. Di nuovo. Guardare in faccia una sorte avversa, confrontarsi con il più orribile dei pensieri. La gente pensa ai soldi, alle macchine potenti, alla fidanzata bellissima. La gente dimentica che sei appena un ragazzo di ventitré anni, con una valigia dei sogni ancora zeppa di desideri. La voglia matta di inseguire un pallone, di scaraventarlo in rete ed urlare fino a sentire male in gola: “Gol!”. Appoggiando quel ginocchio in quel terreno infame di Ferrara, avevi probabilmente già capito. L’avevi già visto quell’incubo che bussava alla tua porta. Feroce e senza preavviso. Tornato troppo in fretta a mettere in discussione quelle certezze che man mano stavi riconquistando. Salire un gradino ed invece avvertire il vuoto sotto al piede è una sensazione spiazzante Ti pare di sprofondare, ti fa sembrare la cima quasi irraggiungibile. Per te però sarà diverso.
Tu già sai di potercela fare. Tu lo hai già fatto, con una determinazione che ha fatto strabiliare ogni dottore. È già tempo di mettersi nuovamente la tuta da super-eroe. Quella che indossano gli uomini comuni, che ogni giorno lottano con i propri demoni. Non ci saranno stadi pieni ad urlare il tuo nome. Non ci saranno applausi ad accarezzarti. Non ci saranno luci questa sera ad illuminarti. Non ci saranno occhi curiosi ad attendere il primo bagliore. Solo silenzio. Che fa un po’ male. In quel silenzio, solo con te stesso, trova la forza per tornare a splendere. Napoli ti aspetterà, in una promessa che è diventata ancora una volta più salda.