L'analisi di Marani su Tuttosport: "La nuova frontiera americana"

"La nuova frontiera americana". Questo il titolo dell'articolo di fondo di Matteo Marani su Tuttosport dedicato al Milan: "Da Pericle in poi, il potere si nutre di simboli. Il Milan di vent’anni fa - il club con i più alti ricavi in Europa - si identificava con le cravatte gialle di Adriano Galliani e con l’elegante sede di via Turati. Oggi la sede rossonera è al Portello, a casa Milan, ma in realtà staziona al piano sedicesimo del 667 di Madison Avenue, vicino a Central Park e alla casa che fu di Oriana Fallaci (...). Di fatto, dopo l’uscita del Cavaliere nel 2017, non c’è più stata una presenza italiana nel club divenuto grande nella storia con famiglie italianissime quali Rizzoli, Carraro e Berlusconi. Stesso discorso per l’Inter.

Uscito nel 2013 Massimo Moratti, si sono succeduti alla guida Erick Thohir e Steven Zhang, rampollo Suning. Ad agosto, alla ripartenza della nuova Serie A, saranno addirittura 7 i club con padrone esterno, oltre un terzo del totale. Alle milanesi si aggiunge infatti il Bologna del 'canadese' Joe Saputo, la Fiorentina dell’italo-americano Rocco Commisso, lo Spezia di Roberto Platek, l’Atalanta di Stephen Pagliuca e la Roma di Dan Friedkin, fresca di Conference League. E' curioso: l’unica Coppa vinta da un’italiana e gli ultimi due scudetti firmati Inter e Milan portano il sigillo di proprietà estere. Nel ragionamento andrebbe poi aggiunta la Juventus, che ha sì cuore e cervello a Torino (da 99 anni della famiglia Agnelli), ma che è azienda internazionale, con l’inglese come prima lingua".