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Cafù non ha dubbi: "Dybala e Leao sono due fenomeni veri. Difficile scegliere"
"Sono due fenomeni veri, due che danno del tu al pallone come pochi altri al mondo e che stupiscono e divertono le platee. Difficile scegliere, davvero". Sono le parole di Cafù, ex Milan e Roma, che alla Gazzetta dello Sport ha fatto le carte in vista di stasera. "Alla fine vince solo una squadra, in coppa o in campionato, dove peraltro Pioli ha già conquistato uno Scudetto. Le squadre che nelle coppe arrivano in fondo sono tutte forti e magari vengono eliminate per ragioni diverse, ma per questo non vuol dire aver fallito. Il Milan sta partecipando in modo continuativo alle coppe europee, non può essere criticato per un'uscita ai quarti di finale".
Sui ricordi.
"Ne ho tanti. Al Milan qualche trofeo l'ho vinto. I tifosi milanisti sono passionali, ma mi ha colpito il loro atteggiamento, rispettoso della sfera privata, cosa che non ho trovato sempre. Ma non mi riferisco a Roma, lì ho iniziato il mio ciclo in Italia e vinto uno Scudetto ciclopico, impossibile da dimentare. Se devo scegliere dico il sombrero a Nedved nel derby. Un mio amico giallorosso, Vincenzo, mi fomentava. Appena mi è capitata l'occasione ho pensato che poteva essere il modo più elegante per annichilire l'avversario".
"All'Olimpico lo spettacolo non manca mai, grazie a un pubblico unico al mondo. Chiedete a qualsiasi calciatore abbia giocato lì le sensazioni che si provano quando viene cantato l'inno della Roma. Sarà una partita molto bella".
Sui ricordi.
"Ne ho tanti. Al Milan qualche trofeo l'ho vinto. I tifosi milanisti sono passionali, ma mi ha colpito il loro atteggiamento, rispettoso della sfera privata, cosa che non ho trovato sempre. Ma non mi riferisco a Roma, lì ho iniziato il mio ciclo in Italia e vinto uno Scudetto ciclopico, impossibile da dimentare. Se devo scegliere dico il sombrero a Nedved nel derby. Un mio amico giallorosso, Vincenzo, mi fomentava. Appena mi è capitata l'occasione ho pensato che poteva essere il modo più elegante per annichilire l'avversario".
"All'Olimpico lo spettacolo non manca mai, grazie a un pubblico unico al mondo. Chiedete a qualsiasi calciatore abbia giocato lì le sensazioni che si provano quando viene cantato l'inno della Roma. Sarà una partita molto bella".
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