Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / roma / Interviste
Aldair: "Ecco come Totti è diventato Capitano"TUTTO mercato WEB
© foto di Vocegiallorossa.it
domenica 28 maggio 2017, 08:25Interviste
di Gabriele Chiocchio
per Vocegiallorossa.it
fonte Il Messaggero

Aldair: "Ecco come Totti è diventato Capitano"

Aldair, da cui Francesco Totti ha ereditato nel 1998 la fascia di Capitano della Roma, ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero. Eccone uno stralcio.

Perché decise improvvisamente di rinunciare al ruolo di capitano?
«In quel momento avevo qualche discussione aperta con la società. E non era giusto, magari indirettamente, coinvolgere i miei compagni. In campo, da capitano, non si può essere nervosi o con la testa da un’altra parte. In più non ero proprio abituato. Non mi trovavo a mio agio, essendo straniero».

Come mai è stato scelto Totti che, nell’ottobre del 1998, aveva appena 22 anni?
«Semplice. In quel momento era la soluzione migliore per la nostra squadra. Giovane, nato a Roma e tifoso giallorosso. L’ideale per essere capitano. Anche perché ai miei occhi è sempre stato un giocatore importante. Ero certo che avrebbe fatto una gran carriera. E, a quanto pare, non mi sbagliavo. Francesco è nato campione».

Quando ha deciso, si è confrontato con Zeman e con gli altri compagni?
«No, ho fatto di testa mia. L’ho scelto io, dicendo all’allenatore e ai compagni che era la soluzione giusta».

Non è che è stato proprio Totti a chiedergliela?
«In quel momento lui non ci pensava. Non mi aveva mai detto niente. Anche perché sapeva che, prima o poi, sarebbe diventato capitano. Quando gli ho comunicato la mia decisione, ha subito accettato. Ma l’ho preso in contropiede. È stata una sorpresa, a quanto pare».

Ha mai suggerito a Totti di provare un’esperienza all’estero?
«Francesco ha avuto tante offerte da grandi club, ma non mi sono mai sentito di spingerlo, conoscendo il suo legame con la Roma e la città, ad andarsene. Nemmeno quando altre squadre italiane erano più competitive della nostra. Voleva vincere qui, non gli sono mai bastati quello scudetto e i successi in Coppa Italia. Ci ha provato fino all’ultimo. E, secondo me, ha ritardato l’addio proprio per insistere».

Gli ha mai consigliato di smettere prima?
«Pensavo che a trentacinque anni avrebbe lasciato. Più o meno facciamo tutti così. È l’età giusta. Solo i portieri sono propensi a fare qualche anno in più, riuscendo ad arrivare ai quaranta. Francesco, invece, ha preferito non fermarsi».