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L'Italia che verrà - Zaniolo, un simbolo di Mancini: il posto è assicurato
"Aveva ragione Capello". Nicolò Zaniolo risponde sul campo, le parole di Don Fabio hanno avuto un effetto dirompente sulla stagione del giovane talento della Roma: da quel momento in poi, quattro gol in sei partite, tra campionato ed Europa League. Ieri, un ulteriore sigillo: primo gol in maglia azzurra, poi è subito doppietta. Alla quinta presenza con la maglia dell'Italia, lui che del ciclo di Roberto Mancini è in qualche modo un simbolo: il ct lo convocò che non aveva neanche mezzo minuto in Serie A. E oggi il Mancio, tra i tanti risultati positivi di una gestione con tante luci e poche ombre, di questo può sicuramente fregiarsi: il primo a chiedere in Zaniolo è stato lui, lanciando una corsa ai vertici che ancora non si è frenata.
Un posto sicuro. Tra i mille ballottaggi che ci accompagnano e ci accompagneranno a Euro2020, non c'è quello legato al talento classe '99 di Massa.
Un posto sicuro. Tra i mille ballottaggi che ci accompagnano e ci accompagneranno a Euro2020, non c'è quello legato al talento classe '99 di Massa.
Come si fa, a tenerlo fuori dai 23? Non si fa, appunto. È anche una questione di duttilità: tante volte indicata come un fattore negativo, nel suo caso è difficile negare quanto possa essere utile. Zaniolo fa l'interno di centrocampo e l'esterno d'attacco (il ruolo che gli calza meglio forse), all'occorrenza pure il trequartista. Pecca di umiltà? Possiamo farcene una ragione, in nome di un talento che non ha paura di prendersi le sue responsabilità. E da quando ha iniziato a volare non ha mai smesso di battere le ali.
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