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Bellinazzo: "Roma a Friedkin, un affare per tutti. E un bel segnale"
Marco Bellinazzo, giornalista e grande esperto di economia legata al calcio, ci racconta i risvolti dell'affare tra Friedkin e Pallotta, vicinissimo alla fumata bianca: "Un buon affare è quello in cui tutti perdono e tutti guadagnano qualcosa, quello tra Pallotta e Friedkin credo lo sia. L'attuale proprietà ha avuto il merito di valorizzare l'asset a propria disposizione, dopo momenti non facili, dotando il club di una struttura da grande club, che naturalmente ha un costo. Friedkin si accolla i debiti e di fatto andrà a pagare il club circa 500 milioni di euro. È entrato in questo affare perché é convinto di poter sviluppare tutte le aree".
Da più parti si legge che l'acquisto da parte di Friedkin è un bel segnale per il calcio italiano: è d'accordo?
"Un ottimo segnale, Friedkin andrà a lavorare su una buona base e sono certo che punterà fortemente anche sul brand turistico, che vede Roma nella Top 3 a livello mondiale. Ripeto, è un bel segnale, sarebbe ancora migliore se il calcio italiano riuscisse a dotarsi di una governance".
Ha parlato di mondo turistico: in che direzione potrebbe svilupparsi la società con Friedkin?
"Come stranoto Friedkin fattura 10 miliardi l'anno di cui il 90% nella rivendita esclusiva per la Toyota, ma c'è un 10% che invece spazia nell'entertainment, nel turismo. Credo che, con mentalità molto americana, Friedkin creda nella convergenza tra sport e turismo. Vuole concentrare nel distretto di Tor di Valle un polo turistico alternativo a quello più storico presente nella città di Roma, un po' come fatto a Barcellona venti anni fa. Magari rifacendosi anche al modello dello Staples Center di Los Angeles... Non a caso Friedkin aveva puntato anche gli Houston Rockets, ma costavano due miliardi di dollari".
Da più parti si legge che l'acquisto da parte di Friedkin è un bel segnale per il calcio italiano: è d'accordo?
"Un ottimo segnale, Friedkin andrà a lavorare su una buona base e sono certo che punterà fortemente anche sul brand turistico, che vede Roma nella Top 3 a livello mondiale. Ripeto, è un bel segnale, sarebbe ancora migliore se il calcio italiano riuscisse a dotarsi di una governance".
Ha parlato di mondo turistico: in che direzione potrebbe svilupparsi la società con Friedkin?
"Come stranoto Friedkin fattura 10 miliardi l'anno di cui il 90% nella rivendita esclusiva per la Toyota, ma c'è un 10% che invece spazia nell'entertainment, nel turismo. Credo che, con mentalità molto americana, Friedkin creda nella convergenza tra sport e turismo. Vuole concentrare nel distretto di Tor di Valle un polo turistico alternativo a quello più storico presente nella città di Roma, un po' come fatto a Barcellona venti anni fa. Magari rifacendosi anche al modello dello Staples Center di Los Angeles... Non a caso Friedkin aveva puntato anche gli Houston Rockets, ma costavano due miliardi di dollari".
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