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Florenzi non vuole lasciare Roma da sconfitto
Roma è un tritatutto che prima consuma, poi ti distrugge. Soprattutto se sei romano e indossi la fascia, se hai legato la tua intera carriera ai colori giallorossi. Da Francesco Totti a Daniele De Rossi, in poche settimane capitan sempre e capitan futuro lasciavano Trigoria per prendere, dopo decenni, strade diverse. Florenzi ha vissuto un capitolo della propria carriera a Crotone, quindi l'impatto mediatico è forse meno forte, meno personaggio rispetto ai primi due. Però negli scorsi mesi ha deciso di lavorare sodo per cercare, di nuovo, un posto da titolare, dopo essere diventato l'ultima scelta: dietro Zappacosta, Spinazzola, Santon. E le tante panchine consecutive lo avevano indotto a riconsiderare il proprio futuro.
ANNO BISESTO - Perché se non ci fosse stato l'Europeo, probabilmente Florenzi avrebbe detto di no alla corte del Valencia. Perché l'idea è quella di lottare per il posto, cercare di sfruttare i problemi fisici degli avversari per riprendersi la propria maglia sulla fascia destra. Alle volte ci è riuscito, altre - in maggioranza - no. Ma è stato Roberto Mancini a fargli capire che non poteva continuare così. Perché Florenzi è stato sì convocato per le ultime due partite, contro Bosnia e Armenia. Ma ha avuto un ultimatum chiaro: "O giochi o per me è difficile convocarti ancora".
PRESTITO SECCO - Però l'idea di lasciare definitivamente Roma non gli pare la migliore. Perché c'è la speranza che qualcosa cambi, che Florenzi abbia la possibilità di convincere Fonseca. Quindi Valencia, posto da titolare, fino all'estate. Poi Europeo e si vedrà. Non avrebbe senso, altrimenti, un prestito secco. E forse l'idea è quella di rientrare e sperare di convincere il tecnico portoghese che quella fatta non è stata la scelta migliore. Perché Florenzi non vuole lasciare Roma da sconfitto, bensì ritornare e dimostrare. Perché alla fine il tritatutto è pur sempre casa sua.
ANNO BISESTO - Perché se non ci fosse stato l'Europeo, probabilmente Florenzi avrebbe detto di no alla corte del Valencia. Perché l'idea è quella di lottare per il posto, cercare di sfruttare i problemi fisici degli avversari per riprendersi la propria maglia sulla fascia destra. Alle volte ci è riuscito, altre - in maggioranza - no. Ma è stato Roberto Mancini a fargli capire che non poteva continuare così. Perché Florenzi è stato sì convocato per le ultime due partite, contro Bosnia e Armenia. Ma ha avuto un ultimatum chiaro: "O giochi o per me è difficile convocarti ancora".
PRESTITO SECCO - Però l'idea di lasciare definitivamente Roma non gli pare la migliore. Perché c'è la speranza che qualcosa cambi, che Florenzi abbia la possibilità di convincere Fonseca. Quindi Valencia, posto da titolare, fino all'estate. Poi Europeo e si vedrà. Non avrebbe senso, altrimenti, un prestito secco. E forse l'idea è quella di rientrare e sperare di convincere il tecnico portoghese che quella fatta non è stata la scelta migliore. Perché Florenzi non vuole lasciare Roma da sconfitto, bensì ritornare e dimostrare. Perché alla fine il tritatutto è pur sempre casa sua.
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