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Nella serata più delicata riecco il Napoli: Insigne stavolta non sbaglia, 1-0 alla Juventus
Dal Napoli al Napoli. Dalla vittoria in Supercoppa alla sconfitta in campionato, che complica e non poco i piani rimonta della Juventus. Dalla Juventus alla Juventus, dalla sconfitta in Supercoppa a tutta una serie di risultati negativi interrotti solo stasera, con tre punti che rilanciano le ambizioni in chiave quarto posto e, soprattutto, salvano la panchina di Gennaro Gattuso. E' stato un rigore trasformato da Lorenzo Insigne poco dopo la mezz'ora a decidere Napoli-Juventus, big match della 22esima giornata di Serie A. Una vittoria che permette al Napoli di agganciare momentaneamente la Roma al quarto posto e lascia la Juventus a -7 dalla vetta, in attesa delle sfide delle milanesi.
A sorpresa, Gattuso senza sette giocatori ha schierato i suoi con un offensivo 4-2-3-1, con Zielinski al fianco di Bakatoko e Politano-Insigne-Lozano alle spalle di Osimhen. Pirlo ha risposto con Bernardeschi al posto di McKennie e Morata al posto di Kulusevski. Poche le emozioni in avvio di partita: il Napoli ha provato il più possibile a restare alto e la Juventus con difficoltà ha innescato le corsie laterali.
Il risultato? Tanto equilibrio e poche occasioni. Intorno al quarto d'ora di gioco, Bernardeschi e Insigne si sono resi protagonisti di un paio di incursioni offensive. Poi, intorno alla mezz'ora, l'episodio che ha deciso la partita: ingenuo Chiellini perché su una punizione dalla trequarti ha dato una evitabile manata a Rrahmani. L'arbitro Doveri, che in un primo momento non aveva visto l'episodio, è stato richiamato al VAR e ha concesso il rigore al Napoli, trasformato da Lorenzo Insigne. La partita è cresciuta d'intensità dopo la rete del Napoli, senza però produrre nuove e significative occasioni sul finale di primo tempo.
Nella ripresa è cresciuta la Juventus. Aiutata da un Napoli che minuto dopo minuto ha abbassato il suo baricentro, che non è più riuscito a pressare alto come accaduto nei primi 45 minuti. La squadra di Pirlo ha guadagnato campo e ha iniziato a costruire occasioni in serie. Non a caso Meret - con quattro parate decisive - è stato per distacco il migliore in campo. Ha blindato i pali in una partita in cui non sarebbe nemmeno dovuto scendere in campo e ha consegnato al Napoli una vittoria fondamentale, per la classifica e per il morale. Adesso Gattuso può respirare: questa settimana non si parlerà di esonero e possibili successori.
Clicca QUI per rileggere la diretta testuale del match
A sorpresa, Gattuso senza sette giocatori ha schierato i suoi con un offensivo 4-2-3-1, con Zielinski al fianco di Bakatoko e Politano-Insigne-Lozano alle spalle di Osimhen. Pirlo ha risposto con Bernardeschi al posto di McKennie e Morata al posto di Kulusevski. Poche le emozioni in avvio di partita: il Napoli ha provato il più possibile a restare alto e la Juventus con difficoltà ha innescato le corsie laterali.
Il risultato? Tanto equilibrio e poche occasioni. Intorno al quarto d'ora di gioco, Bernardeschi e Insigne si sono resi protagonisti di un paio di incursioni offensive. Poi, intorno alla mezz'ora, l'episodio che ha deciso la partita: ingenuo Chiellini perché su una punizione dalla trequarti ha dato una evitabile manata a Rrahmani. L'arbitro Doveri, che in un primo momento non aveva visto l'episodio, è stato richiamato al VAR e ha concesso il rigore al Napoli, trasformato da Lorenzo Insigne. La partita è cresciuta d'intensità dopo la rete del Napoli, senza però produrre nuove e significative occasioni sul finale di primo tempo.
Nella ripresa è cresciuta la Juventus. Aiutata da un Napoli che minuto dopo minuto ha abbassato il suo baricentro, che non è più riuscito a pressare alto come accaduto nei primi 45 minuti. La squadra di Pirlo ha guadagnato campo e ha iniziato a costruire occasioni in serie. Non a caso Meret - con quattro parate decisive - è stato per distacco il migliore in campo. Ha blindato i pali in una partita in cui non sarebbe nemmeno dovuto scendere in campo e ha consegnato al Napoli una vittoria fondamentale, per la classifica e per il morale. Adesso Gattuso può respirare: questa settimana non si parlerà di esonero e possibili successori.
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