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ESCLUSIVA TMW - "Colpa di Litmanen e Totti": il finlandese che da 20 anni vola da Helsinki per la RomaTUTTO mercato WEB
giovedì 15 settembre 2022, 10:30Serie A
di Gaetano Mocciaro
esclusiva

"Colpa di Litmanen e Totti": il finlandese che da 20 anni vola da Helsinki per la Roma

La Roma è chiamata a reagire in Europa dopo il ko di una settimana fa contro il Ludogorets. All'Olimpico arriva l'HJK Helsinki e sono attesi oltre 60mila tifosi. Ci sarà anche una rappresentanza di tifosi finlandesi, ma non tutti terranno per l'HJK: è il caso di Juha Ahtinen, che pur vivendo in Finlandia è giallorosso fino al midollo, al punto di volare con assiduità da Helsinki a Roma per seguire la sua squadra del cuore. Una storia che vale la pena di essere raccontata da Tuttomercatoweb e lo facciamo attraverso il diretto interessato:

Siete in tanti in Finlandia a sostenere la Roma?
"Faccio parte del Roma Club Finlandia - Lupi dell'Artico. Siamo più o meno 100 iscritti, molti di essi italiani che lavorano in Finlandia. Ma per lo più siamo finlandesi che amano la Roma".

Come è nato il tuo amore della Roma?
"Io sono sempre stato un tifoso del calcio italiano, giocavo a calcio quando ero piccolo e guardavo sempre i Mondiali con i miei amici. Ricordo il Mondiale del 1974, la Finlandia non partecipava, quindi tifavamo le altre nazionali. Molti miei amici sceglievano Argentina, Brasile, Inghilterra mentre io ho scelto l'Italia. Non posso spiegarlo logicamente, forse volevo essere diverso dagli altri ma il mio tifo per gli azzurri è rimasto in tutti i Mondiali seguenti. Il secondo passo è stato grazie a un viaggio interrail con un mio amico: abbiamo passato alcuni giorni anche a Roma e mi sono innamorato della città in batter d'occhio. Mi è piaciuto tutto: storia, gente, atmosfera, lingua. La scelta definitiva sulla squadra del cuore arriva negli anni '90, seguendo Jari Litmanen, il più bravo giocatore finlandese di tutti i tempi. Nel 1997 stava per trasferirsi alla Roma, poi ci fu il famigerato triangolare amichevole dove Francesco Totti (che sarebbe dovuto andare alla Sampdoria, ndr) fece grandi cose e il presidente Franco Sensi decise di trattenerlo, rinunciando a Litmanen. Da allora ho cominciato a seguire la carriera di Totti. E grazie a lui sono romanista".

E hai anche imparato l'italiano perfettamente. Complimenti
"Da autodidatta, ho imparato nel corso di tutti questi viaggi".

Quanti viaggi, per la precisione?
"Sono più di vent'anni che vado all'Olimpico. Ma seguo la Roma anche in trasferta. L'anno scorso ho visto 25 partite e prima della pandemia negli ultimi 7-8 anni hi vusto sempre più di 20 partite in un anno. Complessivamente ho visto più di 250 partite allo stadio, anche nelle trasferte europee".

Il viaggio più lungo per i giallorossi?
"Negli Stati Uniti, dove sono stato tre volte per il ritiro e la International Champions Cup".


Quest'anno hai avuto modo di seguire la squadra?
"Quest'anno più che mai. Ho deciso di prendere sul serio la stagione sin dal precampionato: sono stato ad Albufeira, in Portogallo, dove grazie alla società sono riuscito a incontrare Lorenzo Pellegrini. Ma ho anche seguito la squadra in Israele per l'amichevole col Tottenham. E in campionato ho visto dal vivo tutte e 5 le partite".

La domanda che viene da porsi è: come fai a far coincidere questa passione con il lavoro?
"Sono divorziato e i miei figli sono già adulti. E per quel che riguarda il lavoro, sono il direttore vendite di un'azienda finlandese di abbigliamento sportivo. Posso controllare il mio calendario e in generale lavoro sempre quando gli altri vanno in ferie, per poi potermi tenere i giorni utili da spendere al seguito della Roma".

Ovviamente presente per Roma-HJK
"E resto fino a domenica, così mi guardo dal vivo anche Roma-Atalanta".

Il 31 ottobre la Roma verrà in Finlandia. Che effetto ti fa?
"Per me è una grande emozione, perché sarà la prima volta che potrò vedere giocare la Roma senza dover prenotare prima un volo".

Che cos'è per te la Roma?
"È una cosa veramente importante. Mi dà l'opportunità di far parte di una grande famiglia e mi dà molte emozioni, gioia, dolore: difficile immaginare la mia vita senza tutto questo. E ho già deciso che quando arriverò alla pensione mi trasferirò a Roma, per potermi godere meglio la squadra".

Momento più bello da tifoso?
"Difficile scegliere, ce ne sono stati molti. Certo, a Tirana è stato qualcosa di stupendo dove ho potuto assistere dal vivo al primo trofeo internazionale sollevato. Ma c'ero anche nell'epica Roma-Barcellona. E non potevo mancare all'addio di Totti e De Rossi. Diciamo che a livello emozionale proprio l'ultima partita di Francesco Totti vince su tutte".