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SALERNITANA: tutti i meriti di Ventura...TUTTO mercato WEB
© foto di Carlo Giacomazza/tuttosalernitana.com
mercoledì 6 novembre 2019, 17:00News
di TS Redazione
per Tuttosalernitana.com

SALERNITANA: tutti i meriti di Ventura...

Ci piacerebbe molto riproporre i tanti messaggi social che accolsero con scetticismo- per usare un eufemismo- l’arrivo a Salerno di Giampiero Ventura. C’era chi rimpiangeva i “padri di famiglia” in nome di quella riconoscenza che nel calcio spesso non porta risultati, chi continuava a battere sul tasto della Nazionale dimenticando 30 anni di successi e valorizzazioni, chi ancora riteneva non fosse adatto alla realtà di Salerno per questioni anagrafiche. Opinioni tutte rispettabili, sia chiaro. Così come è chiaro il nostro pensiero: la scelta di esonerare Leonardo Menichini e affidarsi all’ex commissario tecnico dell’Italia è stata la più azzeccata. Non ce ne voglia il trainer di Ponsacco: brava persona, traghettatore serio, professionista rispettabile che ha accettato tre volte in condizioni difficili e solo per questo va comunque ringraziato. Che poi abbia vinto con una fuoriserie e si sia salvato per le disgrazie del Lanciano e perdendo due partite su tre tra maggio e giugno disputando lo spareggio con un difensore in attacco è un altro discorso.

Ventura ha avuto un merito straordinario: calarsi immediatamente nella realtà della piazza svolgendo un lavoro di “pulizia” a 360° e in tempi record. Via le mele marce dello spogliatoio, abbassamento dell’età media, allenamenti tattici sin dal primo giorno di ritiro, rapporto diretto e costante con la tifoseria, ripristino della conferenza stampa prepartita, incidenza importante sul mercato in entrata e in uscita. Un manager all’inglese, non un semplice mister da campo. Quello che a Salerno mancava da decenni, forse la figura professionale più autorevole della secolare storia granata. Anche lui avrà commesso i suoi errori, ovviamente. La scelta di Cerci indirizzerà in parte il giudizio sul suo operato e forse qualche giovane andava gettato prima nella mischia. Dettagli, però, rispetto al grandissimo lavoro svolto in condizioni difficilissime anche per chi ha 40 anni di esperienza alle spalle.

Dallo stadio vuoto ai 18mila del derby, da “palla lunga e speriamo che la prenda Djuric di testa” ad undici calciatori che con personalità iniziano l’azione dal portiere con idee precise e qualche prestazione che ha divertito ed esaltato la platea. Guai a pensare che le sue dichiarazioni sugli obiettivi siano una contrapposizione al volere della società. Ventura non si sarebbe certo rimesso in gioco a 71 anni, in serie B e in un contesto infuocato per vivacchiare in B. Anche Liverani, a Lecce, ha parlato di salvezza fino a fine marzo per poi festeggiare il salto di categoria. Semplicemente il mister non dimentica da dove siamo partiti e cerca di togliere pressioni al secondo gruppo più giovane della categoria. Un gruppo che lotta, onora la maglia, gioca a calcio, ha un’identità, combatte e ha ottenuto 18 punti senza sei titolari in media a partita. Battere l’Entella con dieci giocatori in infermeria, tanti under e qualche acciaccato è segnale forte. Fortissimo. Il marchio di fabbrica di Ventura. Venuto a Salerno per essere protagonista e non comparsa. La sensazione è che il bello debba ancora venire.