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L’urlo della tifoseria: "Giusto confermare la squadra vincente"TUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
martedì 25 maggio 2021, 13:30News
di TS Redazione
per Tuttosalernitana.com

L’urlo della tifoseria: "Giusto confermare la squadra vincente"

Era il luglio 2011 quando i co-patron Lotito e Mezzaroma fecero capolino a Salerno e furono accolti dall’allora sindaco Vincenzo De Luca al Comune. Nel maggio 2021, dieci anni dopo, l’intera dirigenza granata, stavolta assieme alla squadra, è tornata a Palazzo di Città. “Per aspera ad astra”, dunque, a voler sintetizzare una storia, quella dell’ultimo decennio granata, in cui dai campi polverosi della D, contro Arzachena e Porto Torres, passando per quelli della C2, contro Aversa Normanna e Poggibonsi e, ancora, arrivando a quelli della prima divisione di Lega Pro, la Salernitana di Calil, Moro, Mounard e Tuia, battendosi contro Foggia, Benevento, Barletta, ha raggiunto la cadetteria. C’erano e ci sono Lotito, Mezzaroma e il direttore sportivo Angelo Mariano Fabiani. “Odi et amo”, nessun’altra espressione può render meglio cosa negli anni sia stato il rapporto tra dirigenza granata e tifoseria e, ancora, tra dirigenza del club e amministrazione comunale. "Esprimere un parere sulle vicende societarie della squadra non è facile - dice il tifoso Orlando Tortoriello -. Essendo un romantico, sogno un presidente che metta al primo posto la Salernitana. Per il futuro spero in una soluzione che dia eventualmente l’occasione a Lotito di rimediare agli errori commessi soprattutto nei confronti della piazza".

Sei anni in cui a Salerno son passati giocatori-meteore, sei anni in cui, però, a gonfiare la rete dell’Arechi sotto la Sud - Siberiano ci hanno pensato anche Coda e Donnarumma, sei anni del valzer dei tecnici ad alternarsi alla guida della squadra, ma anche gli anni che hanno visto accomodato sulla panchina granata l’ex ct della Nazionale, Giampiero Ventura. Un altro supporter del cavalluccio, Roberto Cocozza, spiega: "Da vecchio ultras distinguo tra quei modi di Lotito che spesso non hanno fatto piacere alla piazza e quanto invece è stato realizzato dal punto di vista imprenditoriale. Non si può dir loro nulla, ci ha portato nel calcio che conta, quindi va bene così". Dieci anni dopo la Salernitana è di nuovo nel paradiso del calcio italiano, con un occhio, anzi più di uno, già al futuro, al prossimo 22 agosto quando la serie A inizierà. Prima però, nei giorni delle scuse all’uomo copertina della stagione, mister Fabrizio Castori, e dei ringraziamenti ai due co-patron, c’è proprio il nodo societario.

L’era Lotito-Mezzaroma giunge ai titoli di coda, ma c’è chi spera che ulteriori margini che consentano di dare continuità in serie A possano ancora esser trovati. "Mi piacerebbe ritrovare un’armonia con Lotito visto che quando vuole sa fare cose buone. Mi piacerebbe che tutto lo staff tecnico venisse riconfermato perché ripartire da zero in una categoria da cui manchiamo da un quarto di secolo mi sembra un doppio ostacolo. Squadra che vince non si cambia", dice il tifoso Daniele Cerrato. E, quindi, con i 14 giorni in più concessi dalla Figc per risolvere l’“affaire Salernitana”, il piatto più caldo servito ai tavoli dei discorsi granata, continua ad esser quello che riguarda la futura presidenza e la stabilità del club, uno degli aspetti che più preme a chi la Salernitana l’ha seguita anche in tempi durissimi. "Sono un estimatore dei due presidenti attuali perché, oltre ad averci dato un assetto economico, ci hanno portato in seria A come promesso. Capisco che Lotito dovrà per forza abbandonare, ma mi auguro che rimanga almeno Mezzaroma" dice Rosario Inglese.