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Ex granata - Cagni: "Campionato equilibrato, in dieci dovranno sudarsi la A. E Franck è un campione"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
domenica 14 novembre 2021, 11:00News
di TS Redazione
per Tuttosalernitana.com
fonte La città

Ex granata - Cagni: "Campionato equilibrato, in dieci dovranno sudarsi la A. E Franck è un campione"

"Ho allenato tante volte in carriera squadre che lottavano per salvarsi in A, si sa dall’inizio che se si riesce nell’impresa, questa arriva alla penultima o all’ultima giornata, quindi si dovrà lottare fino alla fine". Parola di Gigi Cagni, allenatore con un passato sulle panchine di Salernitana e Sampdoria, per due promozioni in massima serie solo sfiorate sia con l’ippocampo che con i blucerchiati. Compagini che si affronteranno all’Arechi alla ripresa del campionato dopo la sosta per le Nazionali.
Come interpreta il momento delle due prossime avversarie dirette?
"Sono due situazioni molto diverse. Anche se la classifica è simile, la Salernitana ha recentemente cambiato allenatore, Colantuono ha bisogno di tempo, ci sono tante cose da provare a mettere insieme, non si può pretendere che i granata trovino la quadra in poco tempo. La Samp ha un organico nettamente superiore per qualità, e forse ambiva a disputare tutt’altro campionato, ma la società ha deciso di dare fiducia a D’Aversa, e questo è un segnale importante per lui"..
La sosta può aiutare entrambi?
"Fa bene, in una situazione del genere, a entrambe le squadre. Certo forse favorisce più Colantuono, che ha due settimane per provare a sistemare un po’ le cose. Stefano lo conosco bene, se ha detto che ci crede io mi fido di lui. E’ pur sempre un allenatore esperto, se ha accettato questa scommessa vuol dire che pensa di poterla vincere. Certo non vuol dire che la vincerà sicuramente, ma è una persona onesta, se non riteneva di poter salvare la Salernitana non avrebbe proprio accettato l’offerta".
D’Aversa, invece, è stato un suo calciatore alla Samp…
"Sì, vivendo in Liguria peraltro ho letto della sua conferma, fa sempre bene incassare la fiducia della società, ora sta a lui dimostrare qualcosa.

Insieme abbiamo sfiorato una promozione in serie A a Genova, ma non è quello il vero rammarico…"
Si riferisce all’esperienza alla Salernitana?
"Assolutamente. Sono rimasto molto legato a questa città, e sono convinto che se il presidente Aliberti non avesse fatto casino, la promozione non era assolutamente un’utopia. Quando venni chiamato la prima volta le cose iniziarono ad andare bene, poi fui allontanato e successivamente richiamato sulla panchina granata. Quell’anno, o nella stagione successiva, si poteva aprire un ciclo, c’erano tanti giocatori molto giovani ma veramente forti, come Di Michele, Vannucchi, Marco Rossi, Tedesco. Piano piano furono ceduti tutti".
Con quali squadre potrà competere la Salernitana per la salvezza?
"Dopo dodici giornate io mi affido al campo e il campo dice che in due-tre lotteranno per lo scudetto, altre quattro-cinque per le coppe, tutte le altre dovranno invece assicurarsi la permanenza in categoria. Una decina scarsa di squadre, sarà un campionato molto equilibrato, anche chi ora sta andando molto bene dovrà sudarsela".
L’Arechi può portare qualche punticino in più con i suoi tifosi?
"Ho fatto 50 anni di calcio tra giocatore e allenatore, dico solo che uno stadio con una curva come quella della Salernitana in Italia poche piazze possono vantarlo".
Su Ribery che idea si è fatto?
"Una bella idea. Campioni come lui, se accettano una sfida del genere, è perché ci credono. E darà tutto, perché non vuole fare brutte figure o rovinare una carriera ricca di trofei come la sua. Ha dimostrato di poter dare tanto, specie quando i suoi compagni vanno in difficoltà, anche se dal punto di vista fisico può pagare qualcosa, sarà importante anche sotto l’aspetto mentale nei confronti dei calciatori più giovani e con meno esperienza".