CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA – Il pelo nell’uovo

Quella di Reggio Emilia è stata una delle più belle partite giocate dalla Sampdoria in questa stagione.

Pressing alto, tantissimi palloni recuperati nella metà campo avversaria, ripartenze, occasioni da rete a ripetizione.

Una volta passata in vantaggio, la squadra di Giampaolo non ha mai dato l’impressione di poter essere recuperata. Tuttavia, oltre ai cinque goal segnati sul tabellino sono finiti anche tre goal subiti.

Dal punto di vista difensivo, vedere tre reti al passivo in una singola partita dovrebbe quantomeno far suonare un campanello d'allarme.

Sottolineare oggi questo dato è forse un voler fare le pulci alla squadra. Infatti, a parte un errore di Bereszyński in occasione della prima marcatura del Sassuolo, i pericoli creati dai neroverdi hanno dato l’impressione di essere assolutamente estemporanei e non frutto di situazioni tattiche che Andersen e compagni non sono riusciti a leggere e limitare.

Anche Giampaolo, in mixed zone dopo il fischio finale, si è però mostrato un filo risentito per la terza rete subita in pieno recupero.

A suo avviso è una questione di mentalità, la partita va chiusa e il risultato conservato. Non potrei essere più d’accordo; il mister, con me, sfonda non una porta ma un portone aperto.

È da dopo la sconfitta di San Siro che su queste pagine insisto chiedendo maggior attenzione, concentrazione e cinismo. Una crescita mentale di squadra, dal mio punto di vista, è veramente quel salto di qualità che potrebbe proiettare la Sampdoria verso obiettivi impensabili prima dell’inizio del campionato.

La Sampdoria sa giocare a pallone, ha un’impostazione tattica solida e anche alcuni giocatori dalle qualità tecniche non indifferenti in tutti i reparti.

Le ultime uscite dicono che è in grado di trovare la via del goal con costanza ma che subisce troppe reti. Nessuno pretende i quattro goal in nove partite dell’inizio di campionato, tuttavia sono ad oggi dieci le trasferte di fila con almeno una rete al passivo (un intero girone) e 12 i goal presi dall’inizio del girone di ritorno (tre volte di più che all’andata).

I numeri quindi testimoniano che i benefici eventualmente risultanti dal salto di qualità mentale, sollecitato anche dal mister, potrebbero avere le ripercussioni maggiori sull’efficienza difensiva.