Schick: "Arrivato alla Sampdoria chiamò Pivarnik, all'inizio non mi voleva"
L'ex blucerchiato Patrick Schick, attualmente vice capocannoniere della Bundesliga, ha concesso una lunga intervista The Independent in cui ha rivissuto alcune tappe cruciali del suo percorso, a partire dal momento in cui un problema cardiaco, emerso nell'estate 2017 quando la Sampdoria stava definendo il suo passaggio alla Juventus, rischiò di comprometterne la carriera:
"La diagnosi del problema cardiaco fu uno shock perché non avevo sentito niente. Pensavo di essere un ragazzo sano. Ero preoccupato per la mia salute, nella mia testa c'era il pensiero che avrei dovuto smettere di giocare a calcio.
Dopo il passaggio alla Roma ho attraversato il periodo più difficile della mia carriera. Ovunque fossi stato, avevo sempre segnato tanto. È stata una nuova esperienza per me e, guardando indietro, ci sono sicuramente cose che farei diversamente.
I dirigenti dello Sparta Praga mi avevano detto che non sarei mai riuscito a raggiungere il livello più alto. Ho dimostrato che si sbagliavano, anche se l'inizio allo Sparta è stato davvero difficile. Quando sono arrivato alla Sampdoria, l'allenatore Roman Pivarnik mi chiamò e mi disse che all'inizio non mi voleva, perché non pensava che il club avesse bisogno di un giovane come me, ma mi aveva comunque dato una possibilità. L'ho convinto del giocatore che sono.
Direi che ora sono arrivato a un punto della mia carriera in cui sono un giocatore più completo. C'è voluto molto impegno e ora il lavoro mi sta restituendo tutto".