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DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE - Altalena di prestazioni ma Praet è sbocciatoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 22 settembre 2017, 08:30News Doria
di Paolo Paolillo
per Sampdorianews.net

DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE - Altalena di prestazioni ma Praet è sbocciato

Rubrica settimanale di approfondimento sul centrocampo blucerchiato

Due trasferte, due punti. Questo il magro bottino dopo Torino e Verona. Se il punto del vecchio Comunale è stato incassato con gradimento, non si può certo dire lo stesso di quello ottenuto l'altra sera al Bentegodi. Cosa tenere, insomma, di questo doppio impegno lontano dalle mura amiche? Imbattibilità mantenuta, due punti in più dell'anno scorso e tanta voglia di guardare in alto con consapevolezza di poterci stare. Questo ha detto il campo, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno. Bicchiere nel quale non possiamo non metterci il centrocampo blucerchiato, unico reparto che ha dimostrato di essere sempre in crescendo in questo avvio di torneo. A Torino il trio blucerchiato titolare ha giocato una partita di livello altissimo, al cospetto di una formazione che guarda all'Europa come un traguardo minimo e che presentava insidie proprio nella zona nevralgica del campo. Non c'è dubbio che, nel primo tempo, Torreira-Praet-Barreto abbiano tenuto in scacco, per larga parte, il duo Rincon-Baselli, per non parlare della museruola a Ljajic, praticamente invisibile nell'arco dell'intera partita.

C'è un uomo che si distingue se togliamo dal lotto l'intoccabile Torreira. Si tratta di Dennis Praet, che ha dimostrato un mix di tecnica e quantità, voglia di dimostrare e convinzione nei propri mezzi che non si erano mai viste finora, in quella che è stata una delle sue – se non la sua – partita migliore in maglia blucerchiata. Il belga ha assimilato oramai le direttive sul nuovo ruolo e ha fatto capire che Giampaolo aveva ragione quando diceva che da mezz'ala avrebbe alzato la qualità del palleggio e del gioco. Con lui in mezzo la palla gira a meraviglia e quando si esprime in velocità, il centrocampo doriano è tra i più belli del campionato. La cosa che più ha colpito della crescita dell'ex trequartista dell'Anderlecht è la convinzione con cui gioca, che lo fa risultare decisivo per i meccanismi della mediana doriana. L'andamento lento, per scomodare Tullio De Piscopo, dell'anno passato è un giusto un lontanno ricordo. Se, in futuro, diventerà quella mezzala da 7/8 gol all'anno, allora Giampaolo avrà terminato di scolpire il suo piccolo Michelangelo. La strada è quella buona e tutti noi ci auguriamo che questo sia il suo campionato, a cominciare da domenica contro il Milan. In più, il che non guasta mai, nelle interviste si avverte la voglia di essere vero e proprio leader, da parte del numero 18 blucerchiato.

Per questo il mister ha confermato non solo Praet ma tutto il centrocampo, a scapito del turnover, anche a Verona, se si eccettua Linetty per Barreto, in quel che sarà molto probabilmente un dualismo destinato a ripetersi lungo la strada. Qualcosa vorrà dire e quel qualcosa è che se lo stomaco, che sta in mezzo, è considerato il secondo cervello in una persona, il centrocampo lo è di una squadra, posto che il primo è colui che la squadra la cesella. Ad essere sinceri, il primo tempo è stato giocato a ritmi blandi – sempre in controllo ma a marce basse - e con poco rischio, al contrario di Torino dove si è accettato il confronto pugilistico. Qui si è trattato di una svogliata partita a briscola. Nella ripresa, però, si è visto il cambio di marcia e quando la Samp ingrana in pochi le stanno dietro. Occasioni a raffica e tanti rimpianti per due punti che sembrano persi.

Torreira non merita neanche più citazioni, lo si dà per scontato ormai. A Torino ha giocato mezz'ora da fantascienza, il resto a livello alto. A volte si perde nel ritmo della partita, per il resto non si discute. Linetty è un'altra sicurezza, quella di poter contare su polmoni e interdizione ogni volta che se ne ha bisogno per far rifiatare il mastino Barreto, che ha anche le sue primavere e non può giocarle tutte. Il polacco, invece, non tradisce mai, si mette sempre a testa bassa e fa legna ogni volta che viene chiamato in causa. Di Praet abbiamo già detto e dietro scalpitano due talenti grezzi come Capezzi e Verre, pronti a dare il loro contributo. Insomma, il famoso bicchiere è mezzo pieno, anzi è quasi a trequarti e se continueranno così, non tarderà a colmarsi perchè questo centrocampo ha margine di crescita e potrebbe diventare sempre più decisivo nei prossimi mesi per il campionato della Sampdoria.