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Sampdoria, la corsa degli ex per la panchina: in ballo ora ci sono D'Aversa e Iachini
La panchina della Sampdoria è ancora senza un padrone. Il successore di Claudio Ranieri resta ancora un mistero con il casting che, dalle parti di Corte Lambruschini, prosegue senza sosta. Il valzer non accenna a diminuire di tono, tanti sono i nomi che in queste tre settimane e spiccioli senza campionati sono stati accostati ai blucerchiati. Da Dionisi a Zanetti, da Vieira al ritorno di Marco Giampaolo fino all’usato sicuro rappresentato da Gotti. Nomi che per un motivo o per l'altro, fra rinnovi e nuove destinazioni, sono stati depennati giorno dopo giorno, ora dopo ora dal taccuino del presidente Massimo Ferrero. La pazza corsa ora sembra essere arrivato ad una nuova fermata che porta, per certi versi, a due ex: Beppe Iachini e Roberto D'Aversa.
Due ex per la panchina - Iachini tornerebbe molto volentieri alla Sampdoria, ambiente a cui è legato dopo la promozione in A del 2011-2012. Arrivato con la squadra che doveva guardarsi alle spalle per non sprofondare nell’infausto baratro della Serie C, il tecnico reduce dalla salvezza con la Fiorentina ha saputo dare la così detta scossa e, complice anche un mercato che ha visto approdare a Genova giocatori del calibro di Eder, ha condotto la squadra fino all’ottavo posto, vincendo successivamente i playoff. Un passato blucerchiato anche per Roberto D'Aversa, anche lui in Serie B. L’ex allenatore del Parma infatti ha vestito la casacca della Samp da gennaio a giugno 2001 collezionando 17 presenze e due reti contro Chievo e Venezia.
Moduli a confronto - Due filosofie per certi versi simili ma due sistemi di gioco differenti. D'Aversa predilige la difesa a quattro, anche se quest’anno specie nelle ultime tre giornate ha schierato una retroguardia a tre. Nella sua prima esperienza in Emilia ha utilizzato il 4-3-3 con la velocità di Gervinho marchio di fabbrica nelle ripartenze. Diverso invece lo schema usato ultimamente da Beppe Iachini che nelle ultime esperienze ha utilizzato il 3-5-2, schema che lo stesso Ranieri ha utilizzato nella sua esperienza genovese. Moduli che con l'organico attuale, al netto delle possibili cessioni, possono adattarsi benissimo. Prima però occorre trovare un padrone alla panchina. Poi si può iniziare a costruire la Sampdoria di domani.
Due ex per la panchina - Iachini tornerebbe molto volentieri alla Sampdoria, ambiente a cui è legato dopo la promozione in A del 2011-2012. Arrivato con la squadra che doveva guardarsi alle spalle per non sprofondare nell’infausto baratro della Serie C, il tecnico reduce dalla salvezza con la Fiorentina ha saputo dare la così detta scossa e, complice anche un mercato che ha visto approdare a Genova giocatori del calibro di Eder, ha condotto la squadra fino all’ottavo posto, vincendo successivamente i playoff. Un passato blucerchiato anche per Roberto D'Aversa, anche lui in Serie B. L’ex allenatore del Parma infatti ha vestito la casacca della Samp da gennaio a giugno 2001 collezionando 17 presenze e due reti contro Chievo e Venezia.
Moduli a confronto - Due filosofie per certi versi simili ma due sistemi di gioco differenti. D'Aversa predilige la difesa a quattro, anche se quest’anno specie nelle ultime tre giornate ha schierato una retroguardia a tre. Nella sua prima esperienza in Emilia ha utilizzato il 4-3-3 con la velocità di Gervinho marchio di fabbrica nelle ripartenze. Diverso invece lo schema usato ultimamente da Beppe Iachini che nelle ultime esperienze ha utilizzato il 3-5-2, schema che lo stesso Ranieri ha utilizzato nella sua esperienza genovese. Moduli che con l'organico attuale, al netto delle possibili cessioni, possono adattarsi benissimo. Prima però occorre trovare un padrone alla panchina. Poi si può iniziare a costruire la Sampdoria di domani.
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