TUTTO mercato WEB
Come nel 1990, se non peggio: Argentina sorpresa all'esordio. Impresa Arabia Saudita: 1-2
Come contro il Camerun nel 1990, peggio che contro il Camerun nel 1990. L'Argentina inizia il suo Mondiale con un tonfo clamoroso. 32 anni fa però non c'era tutta questa qualità in campo e lo stesso avversario, un'Arabia Saudita esemplare per grinta e organizzazione, non sembra però in grado di poter emulare i leoni indomabili, all'epoca arrivati fino ai quarti di finale.
DIFESA ALTA, LA STRATEGIA DI RENARD - Scaloni lancia Messi dal 1', gli affianca Lautaro e Di Maria con il Papu Gomez preferito a Mac Allister. Solo panchina per Dybala. Lo spartito è chiaro sin dall'inizio, con l'albiceleste che attacca e i sauditi comunque ben disposti in campo con un'azzardata ma fin qui efficace difesa alta. Non si contano le volte in cui i giocatori argentini finiscono in fuorigioco, l'urlo dei tifosi viene strozzato per i gol annullati a Messi e due volte a Lautaro. Arabia Saudita che pressa, si danna ma inevitabilmente non può andare oltre considerata l'abissale differenza di valori tecnici con la selezione di Scaloni.
CINQUE MINUTI DI FOLLIA PER L'ARGENTINA - Un rigore sblocca la partita, grazie all'intervento del VAR: Abdulhamid aggancia Paredes, la massima punizione è inevitabile. Dal dischetto Messi spiazza Al Owais e per la Pulga è il quarto Mondiale a segno. Solo in Sudafrica andò a secco. Per quanto l'1-0 sia un risultato rischioso, nessuno immagina il ribaltone nel secondo tempo. Qualche segnale nel finale della prima frazione, quando i sauditi prendono coraggio al punto da fare tunnel agli avversari e colpi di suola. È il preludio all'imponderabile della ripresa: l'Argentina rimane negli spogliatoi, l'Arabia Saudita la ribalta in 5': prima al Shehri ringrazia Romero incapace di chiudere e supera Martinez in diagonale; poi Al-Dossari si inventa un numero da Playstation (o Xbox), recupera un rimpallo, si prende letteralmente gioco della difesa argentina, passa tra una selva di giocatori e inventa un tiro a giro che supera Martinez: 1-2.
L'ALBICELESTE NON SI RIPRENDE DALLO SHOCK - Il resto è quanto più prevedibile: l'Argentina subisce il tracollo psicologico, si lascia trascinare dal nervosismo, cerca di ribaltarla più di pancia che con manovra ragionata. Tagliafico ha la grande occasione per il 2-2, spreca da pochi passi; Messi esce dai radar, Lautaro è fermo alle due reti annullate. Prima della fine grande paura per Al Maik, che prende una ginocchiata in faccia dal portiere Al Owais: viene portato in barella dopo attimi di grande panico. Una situazione che rende più amara la vittoria della cenerentola dei Mondiali per definizione (al pari della Tunisia). Capolavoro di Hervé Renard, tecnico giramondo capace di vincere una Coppa d'Africa con lo Zambia. Via al processo all'Argentina, che contro il Messico si troverà già all'ultima spiaggia.
DIFESA ALTA, LA STRATEGIA DI RENARD - Scaloni lancia Messi dal 1', gli affianca Lautaro e Di Maria con il Papu Gomez preferito a Mac Allister. Solo panchina per Dybala. Lo spartito è chiaro sin dall'inizio, con l'albiceleste che attacca e i sauditi comunque ben disposti in campo con un'azzardata ma fin qui efficace difesa alta. Non si contano le volte in cui i giocatori argentini finiscono in fuorigioco, l'urlo dei tifosi viene strozzato per i gol annullati a Messi e due volte a Lautaro. Arabia Saudita che pressa, si danna ma inevitabilmente non può andare oltre considerata l'abissale differenza di valori tecnici con la selezione di Scaloni.
CINQUE MINUTI DI FOLLIA PER L'ARGENTINA - Un rigore sblocca la partita, grazie all'intervento del VAR: Abdulhamid aggancia Paredes, la massima punizione è inevitabile. Dal dischetto Messi spiazza Al Owais e per la Pulga è il quarto Mondiale a segno. Solo in Sudafrica andò a secco. Per quanto l'1-0 sia un risultato rischioso, nessuno immagina il ribaltone nel secondo tempo. Qualche segnale nel finale della prima frazione, quando i sauditi prendono coraggio al punto da fare tunnel agli avversari e colpi di suola. È il preludio all'imponderabile della ripresa: l'Argentina rimane negli spogliatoi, l'Arabia Saudita la ribalta in 5': prima al Shehri ringrazia Romero incapace di chiudere e supera Martinez in diagonale; poi Al-Dossari si inventa un numero da Playstation (o Xbox), recupera un rimpallo, si prende letteralmente gioco della difesa argentina, passa tra una selva di giocatori e inventa un tiro a giro che supera Martinez: 1-2.
L'ALBICELESTE NON SI RIPRENDE DALLO SHOCK - Il resto è quanto più prevedibile: l'Argentina subisce il tracollo psicologico, si lascia trascinare dal nervosismo, cerca di ribaltarla più di pancia che con manovra ragionata. Tagliafico ha la grande occasione per il 2-2, spreca da pochi passi; Messi esce dai radar, Lautaro è fermo alle due reti annullate. Prima della fine grande paura per Al Maik, che prende una ginocchiata in faccia dal portiere Al Owais: viene portato in barella dopo attimi di grande panico. Una situazione che rende più amara la vittoria della cenerentola dei Mondiali per definizione (al pari della Tunisia). Capolavoro di Hervé Renard, tecnico giramondo capace di vincere una Coppa d'Africa con lo Zambia. Via al processo all'Argentina, che contro il Messico si troverà già all'ultima spiaggia.
Altre notizie
Ultime dai canali
interDue partite e due sconfitte: il Sassuolo è la kryptonite dell'Inter. Nerazzurri in vacanza
milanGazzetta: "Scatta Conceiçao, Fonseca resiste: sono in prima fila per il futuro del Milan"
romaCambio Campo - Demichelis: “Dybala ha reagito molto bene all'addio alla Juve, quando è in forma è ancora il più forte della Serie A. Mi aspetto una partita fisica e spigolosa"
juventusPrimo match ball Champions, vincere per preparare la Finale senza distrazioni
salernitanaAccadde Oggi - La Salernitana batte la Virtus Entella e conquista la matematica salvezza
monzaAllo Stadium anche Moncada per vedere...
juventusGazzetta - Soulé, la Juve vuole 30-35 milioni
lazioLazio, Immobile torna a gioire e ora può fare la differenza per l'Europa
Primo piano