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La crescita di Lautaro impressiona. Il Toro è l'uomo in più di questa Inter
Sassuolo-Inter 3-4 (2' Lautaro, 16' Berardi, 38' Lukaku, 45' Lukaku, 71' Lautaro, 74' Djuricic, 81' Boga)
Il successo dell'Inter sul campo del Sassuolo ha la firma autorevole di Lautaro Martinez. L'argentino con Conte sta trovando continuità e soprattutto incisività sotto porta, come dimostrano i numeri e il paragone con lo stesso periodo dello scorso anno.
Il confronto non regge - Lo scorso anno, quando il Toro era arrivato in Italia da poche settimane, Luciano Spalletti lo utilizzò almeno inizialmente col contagocce (tanto da scatenare la rabbia del padre via social). Nel 2018/2019 l'argentino nelle prime 8 giornate di campionato aveva collezionato 4 presenze e un solo gol. In Champions era andata pure peggio, visto che nelle prime due del girone non aveva mai visto il campo. Ribadiamo il concetto: lo scorso anno era appena arrivato e serviva tempo per capire meccanismi e idee dietro il nuovo tipo di calcio, quindi è dura fare paragoni. Ma il confronto numerico rende l'idea della crescita: quest'anno Lautaro ha giocato tutte le 8 gare di campionato fin qui disputate e pure le due di Champions: 10 su 10 che hanno portato in dote 5 gol e un assist.
Il gioco oltre i numeri - Ma quel che più colpisce, guardando le prestazioni dell'Inter, è il livello di gioco che l'argentino ha raggiunto poco più di 12 mesi dopo il suo arrivo in nerazzurro. Le prime buone sensazioni erano arrivate già nelle prime stagionali, ma nelle ultime settimane Lautaro si è letteralmente caricato sulle spalle la squadra: a Barcellona è stato probabilmente il migliore in campo. Con la Juventus ha confermato i miglioramenti. E oggi contro il Sassuolo si è meritato un 8 in pagella, voto che su queste pagine raramente viene assegnato ad un giocatore. Prima o seconda punta e a tratti rifinitore, Lautaro Martinez ha dimostrato duttilità, spirito di adattamento, garra e ottima visione della porta. Qualità che lo hanno portato, fra l'altro, a scalare rapidamente (e giustamente) gerarchie all'interno della Nazionale argentina.
Il successo dell'Inter sul campo del Sassuolo ha la firma autorevole di Lautaro Martinez. L'argentino con Conte sta trovando continuità e soprattutto incisività sotto porta, come dimostrano i numeri e il paragone con lo stesso periodo dello scorso anno.
Il confronto non regge - Lo scorso anno, quando il Toro era arrivato in Italia da poche settimane, Luciano Spalletti lo utilizzò almeno inizialmente col contagocce (tanto da scatenare la rabbia del padre via social). Nel 2018/2019 l'argentino nelle prime 8 giornate di campionato aveva collezionato 4 presenze e un solo gol. In Champions era andata pure peggio, visto che nelle prime due del girone non aveva mai visto il campo. Ribadiamo il concetto: lo scorso anno era appena arrivato e serviva tempo per capire meccanismi e idee dietro il nuovo tipo di calcio, quindi è dura fare paragoni. Ma il confronto numerico rende l'idea della crescita: quest'anno Lautaro ha giocato tutte le 8 gare di campionato fin qui disputate e pure le due di Champions: 10 su 10 che hanno portato in dote 5 gol e un assist.
Il gioco oltre i numeri - Ma quel che più colpisce, guardando le prestazioni dell'Inter, è il livello di gioco che l'argentino ha raggiunto poco più di 12 mesi dopo il suo arrivo in nerazzurro. Le prime buone sensazioni erano arrivate già nelle prime stagionali, ma nelle ultime settimane Lautaro si è letteralmente caricato sulle spalle la squadra: a Barcellona è stato probabilmente il migliore in campo. Con la Juventus ha confermato i miglioramenti. E oggi contro il Sassuolo si è meritato un 8 in pagella, voto che su queste pagine raramente viene assegnato ad un giocatore. Prima o seconda punta e a tratti rifinitore, Lautaro Martinez ha dimostrato duttilità, spirito di adattamento, garra e ottima visione della porta. Qualità che lo hanno portato, fra l'altro, a scalare rapidamente (e giustamente) gerarchie all'interno della Nazionale argentina.
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