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Le pagelle del Sassuolo - En plein di 4 in difesa, Defrel il migliore. Dionisi, approccio pessimo
Risultato: Napoli - Sassuolo 6-1
Consigli 5 - Costretto a raccogliere sei volte il pallone dalla rete, dato già pesante a monte, ci mette anche del suo: sul primo gol di Mertens, ad esempio, non è proprio reattivo. Non tra i più colpevoli.
Muldur 4 - La fascia difensiva da lui presidiata è territorio di caccia per chi veste con maglia azzurra e per mezz’ora è infilato da chiunque passi di lì. Quando si assesta e inizia a proporsi, è già tardi.
Chiriches 4 - Si presenta con uno svarione al minuto uno che per poco non manda subito Osimhen verso la gloria. Avrà ampiamente modo di rifarsi: sparge errori grossolani in quantità entro i suoi 45’. Dal 46’ Ayhan 5 - Nel momento in cui rimpiazza il traballante Chiriches, calano le sofferenze. Forse più per il rallentamento del Napoli che per meriti suoi: nei due gol si nota.
Ferrari 4 - Giornataccia, lui che è leader difensivo conclamato vede sfrecciargli intorno chiunque con poche possibilità di prenderlo. Per un po’ mette piccole pezze, poi crolla assieme a tutti gli altri.
Rogerio 4 - Su quella corsia i movimenti degli attaccanti e centrocampisti di casa lo mandano fuori giri: non sa che pesci prendere e si ritrova alla stregua di uno che ha perso la strada di casa.
Frattesi 4,5 - Ci mette tanto impegno, arriva anche vicino al gol a inizio secondo tempo, ma si rende pure autore di banali disattenzioni e di movimenti troppo imprecisi in entrambe le fasi. Dal 72’ Magnanelli sv.
Lopez 5 - Specchio del disastro iniziale neroverde, dopo i due gol su piazzato decide di premiare il Napoli pure su azione, facendosi scippare malamente da Mertens. Il voto si alza leggermente col gol.
Berardi 4,5 - Sa come far male al Napoli, oggi non ci riesce per praticamente novanta minuti. L’unico momento in cui combina qualcosa degno del suo livello, è ormai fuori tempo massimo.
Djuricic 5 - Da una giornata di potenziale festa - rientrava da titolare 6 mesi dopo - si ritrova a dover fare da vittima sacrificale dopo neanche mezz’ora senza un motivo preciso. Non era il peggiore fin lì. Dal 25’ Matheus Henrique 5 - Mossa di Dionisi per equilibrare la situazione fino a quel momento imbarazzante, prova a dar mano ma non cambia le sorti neroverdi.
Raspadori 4,5 - Prestazione grigia e incolore, gioca troppo a lungo a nascondino. Il suo talento è stato applaudito e osservato dal mercato, questa volta per trovarlo serve impegno. Entra giusto sul 6-1.
Scamacca 5 - Partecipa quasi impotente, da spettatore non pagato, allo sconfortante avvio della squadra. Prova a dare la sveglia ma si ritrova da solo, anche per testardaggine. Fuori all’intervallo. Dal 46’ Defrel 5,5 - Il migliore dei suoi, è il primo degli emiliani a riuscire ad inquadrare lo specchio della porta difesa da Ospina. Una singola azione, di bella qualità, che però non basta ad arrivare al sei.
Alessio Dionisi 4 - Il cosiddetto “approccio” è semplicemente imbarazzante. Giusto mettere il termine tra parentesi, dato che del suo Sassuolo non c’è traccia e il Napoli passeggia e affonda, trovandosi sul 4-0 in venti minuti. I restanti settanta minuti vanno un pelo meglio, ma c’è da portare a casa una sconfitta con proporzioni da tennis.
Consigli 5 - Costretto a raccogliere sei volte il pallone dalla rete, dato già pesante a monte, ci mette anche del suo: sul primo gol di Mertens, ad esempio, non è proprio reattivo. Non tra i più colpevoli.
Muldur 4 - La fascia difensiva da lui presidiata è territorio di caccia per chi veste con maglia azzurra e per mezz’ora è infilato da chiunque passi di lì. Quando si assesta e inizia a proporsi, è già tardi.
Chiriches 4 - Si presenta con uno svarione al minuto uno che per poco non manda subito Osimhen verso la gloria. Avrà ampiamente modo di rifarsi: sparge errori grossolani in quantità entro i suoi 45’. Dal 46’ Ayhan 5 - Nel momento in cui rimpiazza il traballante Chiriches, calano le sofferenze. Forse più per il rallentamento del Napoli che per meriti suoi: nei due gol si nota.
Ferrari 4 - Giornataccia, lui che è leader difensivo conclamato vede sfrecciargli intorno chiunque con poche possibilità di prenderlo. Per un po’ mette piccole pezze, poi crolla assieme a tutti gli altri.
Rogerio 4 - Su quella corsia i movimenti degli attaccanti e centrocampisti di casa lo mandano fuori giri: non sa che pesci prendere e si ritrova alla stregua di uno che ha perso la strada di casa.
Frattesi 4,5 - Ci mette tanto impegno, arriva anche vicino al gol a inizio secondo tempo, ma si rende pure autore di banali disattenzioni e di movimenti troppo imprecisi in entrambe le fasi. Dal 72’ Magnanelli sv.
Lopez 5 - Specchio del disastro iniziale neroverde, dopo i due gol su piazzato decide di premiare il Napoli pure su azione, facendosi scippare malamente da Mertens. Il voto si alza leggermente col gol.
Berardi 4,5 - Sa come far male al Napoli, oggi non ci riesce per praticamente novanta minuti. L’unico momento in cui combina qualcosa degno del suo livello, è ormai fuori tempo massimo.
Djuricic 5 - Da una giornata di potenziale festa - rientrava da titolare 6 mesi dopo - si ritrova a dover fare da vittima sacrificale dopo neanche mezz’ora senza un motivo preciso. Non era il peggiore fin lì. Dal 25’ Matheus Henrique 5 - Mossa di Dionisi per equilibrare la situazione fino a quel momento imbarazzante, prova a dar mano ma non cambia le sorti neroverdi.
Raspadori 4,5 - Prestazione grigia e incolore, gioca troppo a lungo a nascondino. Il suo talento è stato applaudito e osservato dal mercato, questa volta per trovarlo serve impegno. Entra giusto sul 6-1.
Scamacca 5 - Partecipa quasi impotente, da spettatore non pagato, allo sconfortante avvio della squadra. Prova a dare la sveglia ma si ritrova da solo, anche per testardaggine. Fuori all’intervallo. Dal 46’ Defrel 5,5 - Il migliore dei suoi, è il primo degli emiliani a riuscire ad inquadrare lo specchio della porta difesa da Ospina. Una singola azione, di bella qualità, che però non basta ad arrivare al sei.
Alessio Dionisi 4 - Il cosiddetto “approccio” è semplicemente imbarazzante. Giusto mettere il termine tra parentesi, dato che del suo Sassuolo non c’è traccia e il Napoli passeggia e affonda, trovandosi sul 4-0 in venti minuti. I restanti settanta minuti vanno un pelo meglio, ma c’è da portare a casa una sconfitta con proporzioni da tennis.
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