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Chi è Sartori, l'uomo ombra che dopo Chievo e Atalanta sta mettendo le ali al Bologna

Chi è Sartori, l'uomo ombra che dopo Chievo e Atalanta sta mettendo le ali al BolognaTUTTO mercato WEB
lunedì 4 marzo 2024, 14:10Serie A
di Dimitri Conti

Il Bologna è la grande sorpresa di questo campionato, attualmente è al quarto posto in campionato con una rosa che per spesa sul monte ingaggi è nella parte destra della classifica di Serie A. Un lavoro di enorme sinergia tra la dirigenza e la guida tecnica in panchina, quel Thiago Motta che si sta affermando come allenatore tra i più interessanti nel panorama nazionale (e non solo) facendo crescere di valore una rosa ricca di intuizioni.

Il cambio di passo nel capoluogo emiliano è databile dall'estate 2022, in quel momento arriva in dirigenza Giovanni Sartori, reduce dalla seconda grande costruzione della sua carriera fuori dal campo: dopo aver fatto conoscere al mondo del calcio italiano la realtà del Chievo, portata in Serie A (e poi ai preliminari di Champions) grazie alle sue mosse portate avanti sin dall'inizio degli anni Novanta, quando era consigliere personale dell'allora presidente Luigi Campedelli. Il figlio Luca lo avrebbe promosso direttore sportivo, da lì nasce quel "Miracolo Chievo" di cui gli appassionati di Serie A ricordano bene nonostante quella società sia poi finita tumultuosamente tra i dilettanti a seguito del fallimento nel 2022. Ma era già da un pezzo, allora, che Sartori aveva cambiato aria.

Dall'estate del 2014 infatti era iniziata la seconda grande parentesi dirigenziale di Sartori, quella all'Atalanta. Da realtà di provincia a favola italiana fino a costante presenza nelle competizioni europee (più volte in Champions League, arrivando a un centimetro dalle semifinali), a Bergamo ha lasciato un altro enorme segno del suo passaggio. In una coabitazione con l'altro grande protagonista della "Favola Atalanta" (soprannome ormai riduttivo vista la costanza nerazzurra a certi livelli) Gasperini non sempre semplice: se chiedete a Zingonia e dintorni potranno confermarvi che i rapporti non sono sempre stati idilliaci. Ciononostante, sarà il punto più alto dell'uno e dell'altro, almeno finora.

Già, perché adesso c'è il Bologna con cui è intenzionato a scrivere nuove pagine e che espugnando ieri il Gewiss ha permesso di rendere ancora più concreto in immagini il processo di crescita. Se ne sono accorti da subito nel capoluogo emiliano: già la passata stagione, nel momento del sofferto cambio in panchina da Mihajlovic a Motta, si è capito come ci fossero le basi per impostare qualcosa di importante. Ciò che stiamo vedendo in questa sorprendente (per i più) stagione rossoblù. Nella serata di ieri, vincendo proprio a Bergamo dove aveva scritto pagine quasi irripetibili, il suo Bologna ha lanciato un ulteriore messaggio al resto della Serie A. E il lavoro di Sartori (senza scordarsi del fondamentale apporto dato dal ds Di Vaio e dell'efficace sinergia con l'ad Fenucci, "primo consigliere" di Saputo in organigramma) ha assunto nuova robustezza agli occhi di tutti. I percorsi che stanno facendo talenti come Zirkzee, Ferguson, Calafiori, Beukema e Ndoye, giusto per citare i principali, raccontano bene della traccia dirigenziale felsinea negli ultimi tempi.

Tutto può essere ricondotto all'impronta data da quell'uomo che ama rimanere più possibile nell'ombra, schiva le luci dei riflettori e non ha neanche WhatsApp. Ci perdonerà, forse, per avergli dedicato tutte queste righe.

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