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Gabigol, lo scout in Brasile: "Nell'Inter di Conte proprio no"

ESCLUSIVA TMW - Gabigol, lo scout in Brasile: "Nell'Inter di Conte proprio no"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 27 novembre 2019, 13:45Serie A
di Giacomo Iacobellis

Ritorno all'Inter, permanenza al Flamengo o nuova avventura in Europa per Gabigol? Sono giorni di profonda riflessione per l'eroe della finale di Copa Libertadores, il suo entourage e tutte le altre parti in causa. TuttoMercatoWeb.com ne ha parlato in esclusiva con Andrea Cioni, talent scout e grande esperto di calcio brasiliano oltre che ex osservatore della Fiorentina in Brasile, commentando anche il rilancio dell'altro ex Serie A Gerson e il Mondiale U17 appena vinto dall'Amarelinha.

Cioni, come si spiega la totale trasformazione di Gabigol dall'Inter al Flamengo?
"Gabigol è maturato e ha trovato nel Flamengo e nella città di Rio de Janeiro la sua giusta dimensione. Un po' incide anche la fortuna, è stata una di quelle annate in cui ha segnato da ogni posizione: di destro, di sinistro, di testa, su rigore... Ha già fatto 22 gol, più 9 in Copa Libertadores, e ancora non è finito il campionato. Il merito è prima di tutto suo, ma anche di un grande allenatore quale Jorge Jesus e del suo compagno di reparto Bruno Henrique, che con 18 centri è attualmente il vice-capocannoniere e anche l'attaccante esterno più forte in circolazione in tutto il Sudamerica".

Inter, Flamengo o nuova avventura: lei dove lo vede meglio in ottica futura?
"Devo essere sincero. Gabigol mi piace tantissimo e l'ho visto molte volte dal vivo, ma non mi crea quell'emozione che per esempio mi davano Edmundo, Adriano o Ronaldo il fenomeno. C'e, segna, e questo nel calcio conta. Ma il campionato brasiliano oggi ha ritmi e intensità più lenti rispetto ai nostri in Europa. Forse in un calcio con meno pressioni Gabigol potrebbe ripetersi, ma nell'Inter di Conte non ce lo vedo proprio. Il Flamengo gioca con un 4-2-3-1 in cui lui è la punta centrale di riferimento. Crea spazi e superiorità numerica, ma personalmente non lo cambierei assolutamente con Lukaku o Lautaro. Come attaccante esterno o laterale, invece, Gabriel perde molto del suo potenziale".

Non solo Gabigol, in questo Flamengo brilla anche la stella di un altro calciatore che in Italia non ha lasciato certo bei ricordi: Gerson.
"Gerson non è entrato nelle simpatie dei tifosi italiani, e forse il suo modo di fare un po' strafottente e superficiale lo ha portato a non farsi amare, ma le sue doti tecnico-tattiche sono indiscutibili. È arrivato a luglio e si è imposto subito come titolare inamovibile. Schierato in coppia a centrocampo con Willian Arão, altro centrocampista che segnalai anni fa, ha mostrato forza, classe, assist e grandi doti tecniche relegando in panchina addirittura l'ex Juve e oggi capitano del Flamengo Diego. Come dicevo prima, però, ritmi lenti e intensità diversa sono sicuramente stati determinanti fra il flop in Italia e il top in Brasile".

Dai talenti brasiliani di oggi a quelli di domani: quali sono i tre nomi da appuntarsi sul taccuino?
"Ho seguito molte gare del Mondiale U17 che il Brasile ha meritato di vincere. Molti calciatori sono già nel mirino dei top club, penso a Lazaro, Veron e Talles Magno, ma hanno clausole milionarie che sinceramente adesso ritengo fuori da ogni logica. Punterei piuttosto sul laterale destro del Coritiba Yan Couto, sul centrocampista dell'Internacional Peglow o sul laterale sinistro del Sao Paulo Patrick: potrebbero essere tutti un valido investimento per un grande ritorno. Non seguo spesso il campionato messicano, ma dal recente Mondiale U17 voglio segnalare poi anche il talentoso Eugenio Pizzuto del Pachuca; un centrocampista con doppio passaporto che ha mostrato notevoli qualità e che, secondo me, arriverà molto presto in Europa".

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