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In Bielorussia si gioca, Llullaku: "Incredibile, abbiamo appena iniziato il campionato"

ESCLUSIVA TMW - In Bielorussia si gioca, Llullaku: "Incredibile, abbiamo appena iniziato il campionato"TUTTO mercato WEB
domenica 22 marzo 2020, 16:00Serie A
di Simone Bernabei

Parlare di calcio giocato, in questi giorni, è esercizio quasi impossibile. Ma la cronaca, lontana da noi nello spazio ma attualissima in fatto di tempi, ci porta in un luogo in cui il pallone rotola ancora. Mentre in tutto il resto d’Europa si è oramai giustamente fermato. Il racconto parte dalla Bielorussia, dove governo e federazione hanno dato il via al campionato senza tentennamenti di sorta. Lì, con lo Shakhtjor Soligorsk, gioca Azdren Llullaku, attaccante classe ’88 con un lunghissimo passato nei campi italiani. L’ultima volta con la maglia dell’Entella nel 2018. E proprio dalla sua casa di Soligorsk, nella regione di Minsk, Llullaku ha scelto le pagine di TuttoMercatoWeb per raccontarci le sue sensazioni: “Giovedì sera abbiamo iniziato il campionato con la mia squadra, lo Shakhtjor Soligorsk, anche se la stagione era già partita con la gara di Supercoppa e un paio di gare di Coppa di Bielorussia. E in questi giorni, come detto, si è giocata la prima di campionato con normalità, come se niente fosse”.

Strano, l’emergenza Coronavirus ha fermato tutti gli altri campionati europei… Quello bielorusso è l’unico in attività.
“Stranissimo. Forse qua ancora non si rendono conto della situazione nonostante anche la Bielorussia abbia registrato più di 50 casi di contagio. Veramente non capisco perché il calcio non si sia fermato, non capisco come si possa essere così tranquilli e ‘menefreghisti’ a riguardo di una situazione che coinvolge tutto il mondo. Così non va bene”.

D’accordo, calcio giocato. Ma almeno vogliamo credere che sia tutto a porte chiuse…
“Macché. Si gioca ovunque a porte aperte, come se niente fosse. Ma questa situazione non riguada solo il calcio: i bambini vanno a scuola, la gente cammina per strada, va a fare la spesa normalmente… insomma, tutto secondo normalità”.

Ma voi calciatori non avete paura per questa situazione?
“Qua ci sono tante opinioni diverse in merito. La parte di giocatori e staff bielorussi sono tranquilli, in linea col resto del paese. Noi giocatori che abbiamo la famiglie in giro per l’Europa invece siamo preoccupati. Non tanto per noi direttamente che essendo giovani e allenati magari rischiamo meno, quanto piuttosto per le nostre famiglie. C’è timore di poter trasmettere il virus ai familiari e proprio per questo, a mio giudizio, non è giusto correre certi rischi”.

Come calciatori, a livello sindacale, state facendo pressione sulla federazione?
“No, mi ripeto. In Bielorussia è come se nulla fosse, quindi non ci sono grandi discussioni in merito. Non c’è, per il momento, l’idea di prendere provvedimenti e questo pensiero è spiegato bene dalle dichiarazioni del premier nei giorni scorsi”.

Dall’estero. Cosa pensa della drammatica situazione in Italia?
“Sono preoccupato. La mia famiglia vive in Italia, vicino a Treviso. E ovviamente è chiusa in casa, com’è giusto che sia. Sono in continuo contatto telefonico con loro e mi dispiace per quella che è la situazione italiana in generale. E io, dalla Bielorussia, sono molto preoccupato per la mia famiglia”.

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