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Commisso rincara la dose: "Paragonato ai gangster americani. È questo il giornalismo?"

Commisso rincara la dose: "Paragonato ai gangster americani. È questo il giornalismo?"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
sabato 15 maggio 2021, 15:39Serie A
di Tommaso Maschio

Attraverso un’intervista sui canali ufficiali della Fiorentina il presidente viola Rocco Commisso è tornato sulla conferenza stampa di ieri rispondendo alle critiche apparse quest’oggi sulla stampa e rincarando la dose nei confronti dei giornalisti : “Non ho sentito tutta la conferenza si Iachini, ma mi hanno detto che ha ringraziato e io voglio nuovamente ringraziarlo per quello che ha fatto per portarci a questo punto a fine stagione. Voglio inoltre ringraziare tutto lo staff e i dipendenti della Fiorentina che sono tutti orgogliosi di quello che ho fatto ieri. Inoltre ci sono i tifosi, li ho sentiti, mi hanno mandato messaggio e ieri il nome di Rocco Commisso è stato il più cercato e seguito su Twitter in tutta Italia. E tutti i tifosi viola devono essere orgogliosi che tutta Italia è con noi in questo richiamo ai giornalisti di fare le cose giuste. Non ho mai detto che non possono criticare, ma devono scrivere le cose giuste e non offendere le persone. Voglio ringraziare tutti i messaggi di stima e affetto, c’è stata una valanga d’affetto e credo che i tifosi capiscono più di tutti quanto lavoro abbiamo fatto qui, poi i risultati non sono quelli che volevamo, ma il lavoro c’è stato. Io sono arrivato qui a inizio aprile ora devo tornare a casa sennò mia moglie mi ammazza, e sarebbe bello prima di andare via riuscire a fare qualcosa”.

“Per me la conferenza di ieri era finita, non mi aspettavo che la casta dei giornalisti rispondesse. - continua ancora Commisso facendo anche dei nomi - Ieri c’è stato un comunicato da parte dalla stampa, portato avanti da questo Sandro Bennucci (presidente dell’Assostampa Toscana Ndr), in cui c’è scritto che io non posso parlare, criticare e offendere. Ma io ieri ho detto che quando ci sono bugie, che offendono la mia famiglia, il mio nome e quello che io rappresento, non ci sto. E se loro hanno il diritto di criticare io ho quello di difendermi. Bennucci, che è il leader di questo comunicato stampa, è stato in tv e ha detto di non aver mai sentito nessuno offendere Rocco a Firenze. Io voglio rispondergli come possa non aver sentito mai il nome Rocco Benito usato da Bucchioni o dal Corriere Fiorentino? Non ha sentito o letto mai, dello Zio d’America che molti giornalisti hanno portato avanti? Come può rappresentare i giornalisti se non ha mai visto nulla? Ora voglio dirti che quando qualcuno offende mio padre io mi arrabbio tantissimo, lui è stato un eroe dell’Italia, è stato prigioniero di guerra in Africa e io non posso lasciare passare le offese alla sua memoria”.

Il presidente viola ha poi attaccato la Gazzetta dello Sport: “Oggi è stata la conferma di quanto detto ieri. Qui non si critica sul calcio, sul pallone, sulle scelte, ma sul personale. Oggi è uscito un articolo a firma di Andrea Di Caro sulla Gazzetta, che leggono tutti in Italia e in America, in cui mi hanno chiamato come un gangster americano, mi hanno chiamato Don Rocco paragonandomi ai personaggi dei film di Coppola e Scorsese, mi hanno paragonato al Padrino, a Vito Corleone e Sollozzo. Ma a questo punto è arrivato il giornalismo in Italia? Questo è il giornalismo di questo paese che non ha messo in evidenza quello che io ho fatto nella mia vita in America dove per 50 anni ho combattuto contro gli stereotipi dell’italo-americano mafioso. Il vice direttore di questo giornale ha infamato tutti gli italo-americani del Nord America, un italiano non può scrivere queste porcherie sul primo quotidiano sportivo italiano”.

Infine spazio alla gara di domani contro il Napoli: “Io sono rimasto in Italia in questi giorni per l’ultima gara interna contro il Napoli perché non ho preso bene il 6-0 dell’andata. I ragazzi mi hanno promesso che ce la metteranno tutta per loro stessi e per i tifosi, porteranno orgoglio a tutti i tifosi viola e alla città di Firenze. Spero di alzarmi dopo la partita con il sorriso sulla faccia”.

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