Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Franco Ordine: “Avanti con Giampaolo? La società lo dica a Milanello”

Franco Ordine: “Avanti con Giampaolo? La società lo dica a Milanello”TUTTO mercato WEB
giovedì 3 ottobre 2019, 07:02Serie A
di Redazione TMW

Non sono pochi e sono anche titolati, gli estimatori di Marco Giampaolo intervenuti per provare a togliere il tecnico del Milan dal centro del mirino della critica di media e tifosi in particolare. Giovanni Galeone che lo conosce da una vita ha utilizzato una pubblica uscita milanese per far sapere che a volte il suo diletto discepolo è un “testone” e che “deve sapere quale materiale ha a sua disposizione”. Arrigo Sacchi e Adriano Galliani, forse tra i più qualificati della ristretta cerchia, hanno utilizzato espressioni e giudizi positivi senza entrare nel merito. Anche chi come il sottoscritto ha avuto nei confronti di Giampaolo una posizione molto comprensiva, non ha risparmiato alcune censure, in particolare quelle pubbliche in materia di comunicazione che hanno determinato più di una spina nel fianco. Per esempio alcun i giudizi riferiti ai suoi giocatori attuali: Paquetà “che non deve fare il brasiliano”, Leao “che si deve disciplinare”, Piatek che “si deve completare come calciatore, fare uno e l’altro”. Tutte frasi che offrono l’idea non di un nuovo allenatore che ha cambiato il registro calcistico di Milanello ma di uno invece che vorrebbe cambiare la testa e la carriera dei suoi giocatori. E per farlo, ammesso che ci riesca, c’è bisogno di troppo tempo e di tanti risultati, tempo e risultati che al momento non ci sono e non possono esserci da un giorno all’altro.

A proposito di quello che ha detto Galeone si può solo obiettare con una piccola valutazione tecnica. Senza i nuovi arrivati dal mercato di Maldini e Boban, e con in più solo Cutrone, oltre qualche eccellente esponente del passato rimasto fuori però dal giro (riferimento ad Abate più che a Bertolacci o Montolivo) Rino Gattuso è riuscito ad arrivare a un punto dalla Champions. Nonostante, bisogna aggiungere, il famoso corto circuito determinato dallo scontro ideologico con Leonardo dopo il derby affrontato con il piglio di voler fare la partita e chiuso invece con una sonora bastonata.

Nelle ultime ore la società ha fatto circolare, in modo corretto e utile, la linea decisa dal club che in questo caso vorrebbe dire Gazidis, l’ad silenzioso mai intervenuto sulle questioni tecniche e che si è detto meravigliato dalla piega italiana dopo certe sconfitte. All’Arsenal, è evidente, toccava a Wenger prendersi tutte le responsabilità e di sicuro non c’è l’abitudine di media e siti di martellare il club colpevole di clamorosi ritardi in classifica. In Italia è diverso ma deve fare in fretta a capire il nostro caro Ivan dove si trova altrimenti se continua a misurare col metro inglese il calcio italiano, si ritroverà spesso fuori sintonia.

Cosa ha fatto sapere il Milan? Che Giampaolo è al sicuro, blindato dalla convinta condivisione di piani e idee calcistiche e che la sua riconferma non è legata al risultato di Genova col Grifone. Bene. Forse è il caso di farlo anche in pubblico. Davanti alla platea di Milanello in modo che siano soprattutto i calciatori dipendenti a cogliere il senso, fondamentale, di questa scelta della società. Tutto ciò non mette al riparo da altri rovesci, intendiamoci. Ma serve per far capire come s’intende amministrare il club e soprattutto chi comanda.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile