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Garcia: "Sì, tornerei alla Roma, ma per vincere un trofeo. Quando arrivai c'erano ceneri"

Garcia: "Sì, tornerei alla Roma, ma per vincere un trofeo. Quando arrivai c'erano ceneri"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 21 aprile 2020, 23:30Serie A
di Michele Pavese

Per celebrare i 2773 anni di Roma, Sky Sport ha contattato tanti protagonisti del presente e del passato dei club capitolini. Tra questi, anche Rudi Garcia, oggi allenatore del Lione.

Ha qualche rimpianto per come è finita con i giallorossi?
"Si può sempre fare meglio, ma non ho rimpianti. Sono fiero del percorso che abbiamo fatto in quegli anni. Ricordo solo che abbiamo avuto un avversario di grandissimo livello, la Juve fece più di 100 punti e bisogna accettare la forza degli avversari. Le abbiamo dato filo da torcere, fino alla fine. Sono arrivato sulle ceneri, dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia. Il primo derby era alla quarta giornata e l'ho visto come un'opportunità. Avevo un gruppo di Lupi, sono legato ancora a loro: da De Sanctis a Benatia e Castan, fino a De Rossi e Totti. Vincere un trofeo sarebbe stato magico. Un giorno mi piacerebbe tornare per portare a termine questa missione".

Quindi tornerebbe a Roma?
"Sto benissimo a Lione e spero di fare grandi cose qua. Mai dire mai, però. Tornare a Roma, non solo per vedere amici e famiglia, sarebbe una bella cosa. Ma voglio vincere qualcosa col Lione".

C'è stata una possibilità tornare in italia?
"Durante la mia permanenza alla Roma e anche dopo ho avuto contatti, ma non se ne è fatto nulla. Ho ripreso dal Marsiglia, facendo un bel cammino in Europa League".

A Roma ricordano ancora la sua frase Abbiamo rimesso la Chiesa al centro del villaggio
"In Francia non c'è una città che abbia due grandi club. In Italia è una cosa comune. Un derby in Italia è molto più importante e sentito. Era un contesto particolare: vincere quel derby rimise le cose in ordine dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia".

Qual è il ricordo più bello?
"Il primo derby, i festeggiamenti sotto la Curva Sud con i giocatori. De Rossi mi trascinò, non era previsto. Poi ho incontrato la mia compagna, Francesca, e ho scoperto non una città, ma la storia del mondo. Ci ero stato poche volte, ma in quei tre anni me la sono potuta godere pienamente".

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