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Gentile: "Juve, lo scudetto sarebbe un'impresa. Inter più forte ma occhio alle coppe"

Gentile: "Juve, lo scudetto sarebbe un'impresa. Inter più forte ma occhio alle coppe"TUTTO mercato WEB
lunedì 22 gennaio 2024, 17:00Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

"Quest'anno la Juve dovrà lottare per arrivare tra le prime quattro, il principale obiettivo rimane la Champions. Poi se riuscirà a vincere lo scudetto sarebbe una bella impresa. Vediamo come l'Inter saprà gestire gli impegni internazionali con la lotta scudetto". Così Così Claudio Gentile, ex difensore della Juve e campione del mondo '82, ospite di Radio Anch'io Sport.

La Juve può andare a +4 vincendo con l'Empoli, con l'Inter il giorno dopo a Firenze e poi il recupero con l'Atalanta. La squadra di Inzaghi ha più pressioni? "Sicuramente sì, questa pressione c'è. Queste partite potrebbero creare qualche preoccupazione, però l'Inter ha giocatori di alto livello, con gente abituata a competere su diversi fronti".

La Juve ha cambiato filosofia, ora lancia molti più giovani: "Quella precedente non dava i risultati, bisogna rimediare e cambiare per cercare la soluzione migliore. La Juve l'ha trovata. Questo momento darà molto entusiasmo sia ai tifosi sia alla squadra, deve lottare fino alla fine. Avrà solo quell'obiettivo, farà di tutto per vincere lo scudetto. Ma l'Inter è la più forte, non sarà facile. Non dimentichiamo anche il Milan, è ancora in corsa. Con gli impegni europei dell'Inter, la Juve può trarne un vantaggio".

Vlahovic ritrovato: "Non credo dipenda da una questione fisica, credo sia stata una cosa più a livello mentale. Quando non riesce a trovare la via del gol, si crea tante problematiche, anche lui è abituato a farne parecchi di gol. Ora si è sbloccato, ha grandi qualità, è un giocatore può risolvere le partite da solo. Ora è in un momento favorevole e spero che dia alla squadra la possibilità di lottare per il campionato".

Tema razzismo, Gentile è nato a Tripoli da genitori italiani, veniva soprannominato in modo offensivo Gheddafi. Il livello di inciviltà era insopportabile anche ai suoi tempi?
"Assolutamente no, non era come in questo momento, è un segnale di pessimo atteggiamento. Ai miei tempi sono stato soprannominato Gheddafi, ma non era offensivo, l'ho anche accettato. Oggi si sono superati dei limiti, non c'è più rispetto. Bisognerà intervenire, e sennò si rischia a ogni partita scontri che possono causare tante situazioni negative".

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