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Hellas, la rivincita di Pazzini: dall'operazione a Ferrara, tutte le tappe

Hellas, la rivincita di Pazzini: dall'operazione a Ferrara, tutte le tappeTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 9 gennaio 2020, 09:30Serie A
di Luca Chiarini

Giampaolo Pazzini ha salutato il 2020 così come si era congedato dal 2019: andando a segno, in maniera decisiva per l'Hellas Verona. Un fil rouge che unisce due reti non soltanto pesantissime in chiave salvezza, ma anche estremamente significative per il capitano degli scaligeri, che sta vivendo - dati alla mano - la stagione più complicata in gialloblù. La cronistoria dei primi mesi di A - ritrovata - parte da lontano, dall'estate in cui il Pazzo decide di sottoporsi ad un intervento al ginocchio. "Non lo sapeva nessuno, ma l'ho fatto perché volevo disputare una grande annata", avrebbe detto settimane più tardi. Ma la sua stagione non decolla, le patenti difficoltà a tornare a regime inducono i preparatori atletici, in concerto con Juric, a cucirgli su misura un programma di allenamenti personalizzato. Testa china e forte abnegazione, il diktat è accorciare i tempi e aumentare l'intensità delle sedute. Non sembra però bastare, perché non più tardi del ventisette settembre scorso è il tecnico di Spalato ad esprimersi con un giudizio tagliente sul suo attaccante: "Negli ultimi anni ha segnato poco in Serie A, non potrà risolvere i nostri problemi".

UNA SENTENZA - Un inciso inequivocabile, impregnato della franchezza e del senso pratico di un allenatore diretto, di certo non avvezzo all'uso della diplomazia e poco incline a costruzioni perifrastiche. Il Pazzo non batte ciglio, lavora in silenzio e costruisce mattone su mattone la sua risalita, che prende forma dapprima con piccoli spezzoni di gara, culminati poi nel secondo tempo con il Torino.

LA SVOLTA - Il match con i granata è la possibile chiave di volta della stagione di Pazzini: gli basta mezz'ora per imprimere il proprio sigillo sull'incredibile rimonta. Un penalty trasformato e una volée dal nulla che propizia la seconda rete di Verre il bottino di un pomeriggio memorabile, liberatorio, rigenerante. Un'iniezione di fiducia che si protrae sull'onda lunga della sosta, trasformandosi in pura linfa da consumare in allenamento. Casualità vuole che Di Carmine non recuperi per la trasferta di Ferrara. Il sostituto naturale, sulla carta, è Stepinski, ma i dubbi aumentano quando in conferenza Juric apre con decisione all'ipotesi di un impiego dal primo minuto di Pazzini. Detto, fatto: il Pazzo gioca per la squadra, mette in mostra una condizione invidiabile e, nondimeno, va a segno per la seconda gara consecutiva. Una piccola grande rivincita, con sé stesso prima che con chiunque altro. E l'auspicio che da qui a maggio prosegua in crescendo quella che sarà, con ogni probabilità, la sua ultima stagione in Veneto.

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