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Hellas: miglior difesa e peggior attacco (sul campo). Due statistiche che riassumono l'avvio di stagione

Hellas: miglior difesa e peggior attacco (sul campo). Due statistiche che riassumono l'avvio di stagioneTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 22 ottobre 2020, 09:30Serie A
di Luca Chiarini

Un elemento di continuità, rispetto alla scorsa stagione, l'Hellas Verona l'ha già fatto registrare: una compattezza difensiva fotografata e sancita dai numeri, che proiettano i gialloblù in vetta alla graduatoria delle migliori difese assieme al Milan, con appena una rete incassata. Quattro gare non sono certamente un bottino probante per elaborare giudizi esaurienti, ma alcuni indizi sono già percepibili e inoppugnabili.

Il primo assioma ricavabile da questo breve scorcio di stagione è che contano i meccanismi, non gli interpreti. Fino ad un certo punto, sia chiaro, ma se su tre slot disponibili hai già schierato - dall'inizio - Cetin, Gunter, Empereur, Ceccherini e Lovato, senza di fatto mutare la tua efficacia difensiva, significa che l'impostazione in fase di non possesso è già in buona parte assorbita, in attesa di oliare i meccanismi. Lovato, dirottato al centro del terzetto, è parso un veterano contro il Genoa. Così come Ceccherini ha superato a pieni voti il battesimo di fuoco sul centro-destra.

C'è però, inevitabile, il rovescio della medaglia. Che si traduce in una sola rete messa a segno su un totale di oltre duecentosettanta minuti disputati. Al di là della classifica ufficiale, che ne conteggia quattro per via del tre a zero a tavolino sulla Roma, nessuno ha fatto peggio in Serie A. Escludendo il Verona, chi ha concretizzato di meno, ovvero Crotone e Udinese, ha già messo insieme tre marcature. Si tratta dunque di un problema cui ovviare in tempi ragionevoli, ma che va analizzato tenendo conto di qualche attenuante, da richiamare per completezza. A partire dalle assenze, molte e non trascurabili in queste prime giornate, passando poi per la condizione ancora precaria di alcuni elementi potenzialmente cruciali - Kalinic su tutti. In attesa anche di Benassi, che una volta smaltito il delicato infortunio al polpaccio potrebbe moltiplicare le soluzioni sulla trequarti. Il tempo non manca, la pazienza nemmeno - evocata più volte da Juric, alla luce soprattutto di un mercato condotto facendo a suo dire "lo stretto indispensabile". Anche perché sette punti alla quarta giornata non s'erano visti nemmeno l'anno scorso. Niente allarmismi, dunque: a Peschiera si continua a lavorare con fiducia, e contezza dei difetti da smussare.

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