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Hellas Verona, polemiche e dibattiti. Ma il campo sorride ai veneti

Hellas Verona, polemiche e dibattiti. Ma il campo sorride ai venetiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 7 novembre 2019, 09:30Serie A
di Luca Chiarini

Polemiche, discussioni e dibattiti. Strascichi inevitabili per quel che è accaduto la scorsa domenica a Verona. È il minuto nove della ripresa della sfida tra Hellas e Brescia, quando Mario Balotelli interrompe scientemente un'azione di gioco e scaglia il pallone in curva. Un gesto plateale, che lascia di stucco per alcuni istanti chi allo stadio era presente e non aveva avvertito cori di matrice razzista o simili. La verità verrà a galla soltanto nel post-partita, quando iniziano a circolare i primi filmati registrati in prossimità del settore "Poltrone Est". È da lì che si percepiscono, in maniera distinta, gli ululati aberranti rivolti all'attaccante delle Rondinelle da chi in uno stadio non dovrebbe più metterci piede. Di lì la decisione del Giudice Sportivo, su segnalazione degli ispettori federali, di predisporre la chiusura per un turno del settore cui tali ululati vanno circoscritti. Un provvedimento parso ponderato ed equo: sbagliano i negazionisti, coloro che accusano Balotelli dell'ennesimo coup de théâtre, negando - appunto - ogni responsabilità dei protagonisti sugli spalti - una dozzina - di questo increscioso gesto. È difficile non comprendere le ragioni di Balo: la sua è una reazione da contestualizzare, da ricollegare alla dimensione del razzismo più infimo, piaga dei nostri tempi. Sbaglia però anche chi affibbia un episodio tanto spiacevole alla totalità del tifo scaligero, senza le dovute distinzioni. Nella buriana degli ultimi giorni un segnale forte l'ha voluto lanciare la società Hellas Verona, che non più tardi di due giorni fa ha interdetto fino al 2030 uno dei capi ultrà della curva che, intervenuto ai microfoni di Radio Café in qualità di esponente di Forza Nuova, aveva dichiarato tra le altre cose: "Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza, ma non potrà mai esserlo del tutto".

L'INTER PRIMA DELLA SOSTA - Decisamente meno controverse sono le risposte del campo, al contrario nitide e convincenti. Contro il Brescia i veneti hanno messo in fila la seconda vittoria consecutiva, valsa la metà di sinistra della classifica a quota quindici punti, con un margine di sette lunghezze sulla zona rossa. L'ultimo match è stato un upgrade su moltissimi fronti: sono andati a segno due giocatori offensivi, Salcedo - alla prima gioia in A - e Pessina, circostanza che di rado si era verificata in precedenza. La difesa, anche al netto del gol subito - più meriti di Balotelli che demeriti del reparto - si è confermata solida e affidabile: dato che acquisisce ancor più valore se si considera che contro le Rondinelle Juric ha dovuto schierare due riserve come Empereur e Dawidowicz, per i forfait quasi simultanei di Gunter e Kumbulla. L'albanese ha rimediato una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra e non sarà a disposizione contro l'Inter, così come Miguel Veloso, ai box per un infortunio della medesima entità. La speranza è quella di riaverli entrambi al rientro dalla sosta.

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