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10 anni di Andrea Agnelli - Da Lucio al Malaka Martinez: la flop 11 della sua Juve

10 anni di Andrea Agnelli - Da Lucio al Malaka Martinez: la flop 11 della sua JuveTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 19 maggio 2020, 13:45Serie A
di Ivan Cardia

Agnelli e la Juventus: un binomio indissolubile, che dura in maniera sostanzialmente ininterrotta dal 1923. Da dieci anni a questa parte, però, il bianconero si è sposato con un nome nello specifico, all’interno della famiglia: Andrea Agnelli. Presidente della Vecchia Signora dal 19 maggio 2010: dieci anni oggi, appunto. Oltre ai grandi campioni, che abbiamo provato a raccontarvi nella top 11, ci sono le delusioni. In senso relativo, perché alcuni dei nomi che leggerete in questo tentativo (complicato) di flop 11, sono o sono stati veri e propri campioni.

Ballottaggio in porta. Neto batte Perin. Scelte simili per entrambi, arrivati con l’obiettivo di insidiare i guantoni da titolare, senza successo. Una differenza fondamentale, però, c’è: l’ex Fiorentina si è trasferito alla Juve con la speranza impossibile di soffiare il posto di un mostro sacro Buffon. Mentre Perin, almeno, poteva sperare di giocarsela (quasi) alla pari con Szczesny.

Difesa a tre molto aggressiva. Le formazioni ideali, si sa, non rispettano appieno i ruoli e gli equilibri di campo. Così l’unico vero difensore di ruolo è Lucio, giunto a Torino dopo aver vinto tutto con l’Inter e partente dopo appena 4 presenze. Ai suoi fianchi, sulla destra Mauricio Isla: affare complessivo da circa 13 milioni di euro, senza grandi riscontri sul campo e senza riuscire a integrarsi nelle alchimie di Conte. A sinistra, Armand Traoré, prelevato nel 2010 dall’Arsenal, in una campagna acquisti che ha posto le basi per questa formazione: tanti infortuni, poche presenze.

Centrocampo spuntato sulle fasce. A destra, uno dei più grossi punti interrogativi dei dieci anni di Agnelli: Eljero Elia. L’olandese arriva con le stigmate del potenziale campione, dell’uomo adatto al modulo di Conte. E poi, a conti fatti, vede il campo col binocolo. Discorso analogo per Reto Ziegler a sinistra: chiamato dopo gli anni belli a Sampdoria (la stessa di Marotta e Paratici), dura ancora meno. Il 3 settembre viene spedito in Turchia, senza di fatto aver mai giocato in bianconero. In mezzo, Hernanes: arrivato dalla Lazio per 11 milioni, non riesce a imporsi e risultati del tutto fuori dagli schemi bianconeri. Poi Michele Pazienza, parametro zero per rimpolpare i ranghi di una Juve che in appena una stagione aveva però raggiunto un altro livello.

Tre totem in attacco. Nicklas Bendtner è nel cuore dei tifosi: nessuno può dimenticare il saluto alle hostess in occasione della festa scudetto. Però in campo il danese ha fatto poco e nulla per farsi davvero amare: 9 presenze e zero gol. Peggio ha fatto Nicolas Anelka: accostato per decenni alla Juve, ci è arrivato a fine carriera e ha disputato appena 3 partite senza mai brillare. Infine, Jorge Martinez, il Malaka, che è rimasto contrattualmente legato alla Juve a lungo. Acquistato per 12 milioni di euro dal Catania nel 2010, resta travolto nell’annata sfortunata di Delneri, con appena 20 presenze in stagione.

La FLOP 11 dei dieci anni di Agnelli - (3-4-3): Neto; Isla, Lucio, Armand Traoré; Elia, Hernanes, Pazienza, Ziegler; Martinez, Bendtner, Anelka.

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