Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Inter, Conte: "Qui per un progetto triennale. Se Zhang vuole rinnovare, lo facciamo"

Inter, Conte: "Qui per un progetto triennale. Se Zhang vuole rinnovare, lo facciamo"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
martedì 14 luglio 2020, 00:26Serie A
di Luca Chiarini

L'Inter torna a vincere e aggancia la Lazio al secondo posto in classifica. A margine del successo in rimonta contro il Torino, Antonio Conte, tecnico dei nerazzurri, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole:

Come hai cambiato la squadra tra primo e secondo tempo?
"La partita l'abbiamo iniziata molto bene, dominando in tutto e per tutto. Poi c'è stato quel calcio d'angolo. È un periodo in cui prendiamo gol su ogni episodio. Dispiace, oggi è stato abbastanza clamoroso. E ha sbagliato Handanovic, che difficilmente fa questi errori. È un periodo particolare, e nelle partite precedenti siamo stati puniti in maniera anche eccessiva. È stata una partita buonissima, con oltre il 60% del possesso, con venti tiri in porta, nove angoli a due. Sono stati bravi i ragazzi: quel gol poteva ammazzare chiunque, poteva innervosirci, invece sono stati bravi a rimanere in piedi e a continuare a giocare, trovando il gol. Sono contento anche per Godin: mi sembra sia il diciottesimo calciatore che segna nell'Inter. Questo significa che attacchiamo con tanti uomini e siamo più imprevedibili rispetto al passato".

Come hai scelto la formazione titolare? Questa vittoria ti rasserena in ottica futura?
"I tre punti servono per dare certezze, entusiasmo, per ripagarti dei sacrifici che fai. Noi lavoriamo in maniera importante, sotto tutti i punti di vista, ed è inevitabile che il risultato debba coronare questo sforzo. Quando non succede dispiace, però per me la strada è quella giusta, quella di giocare un calcio aggressivo, cercando di avere il possesso palla, di portare tanti calciatori nell'area avversaria. È inevitabile che rischi qualcosa dietro, ma penso che dia soddisfazione sia a noi che ai tifosi".

Le parole nel post-Verona lasciano aperti scenari di un addio a fine stagione?
"In quella domanda mi è stato chiesto prima di Sanchez, e io avevo risposto che avremmo fatto delle valutazioni su di lui. È partito tutto da quel discorso. Sono stato chiamato all'Inter per un progetto triennale, cercando di riportarla dove merita, ad essere competitiva. Ci vuole del tempo: altri anni ho anche sorpreso, portando le mie squadre alla vittoria. E al primo anno ho sempre vinto qualcosa. Detto questo, sono arrivato qui con tanto entusiasmo, con voglia di lavorare con persone con cui avevo già lavorato, di cui ho fiducia, che penso sia ricambiata".

Quindi resti?
"Ho iniziato un progetto, che ha durata di tre anni. Poi magari il presidente mi allunga il contratto, e lo allunghiamo. Sono contento di lavorare con questi ragazzi, io non voglio essere di peso. Se sono contenti, come penso lo siano, sarò felice di continuare".

E di Eriksen sei contento?
"Christian sta lavorando: quando abbiamo ripreso è arrivato con un piglio bello cattivo, e ha giocato titolare. Deve cercare di mantenere determinati livelli. Noi abbiamo bisogno di certi equilibri, e io faccio le mie valutazioni. Lui sta crescendo, e ha voglia di mettersi alla prova. Penso abbia capito che l'Inter è una squadra ambiziosa: in Italia le aspettative sono alte, più arrivi a suon di tromba e più tutti si aspettano molto. In Inghilterra la situazione è molto più tranquilla, molto più 'enjoy'. Si sta impegnando, sta facendo bene, ma io devo fare delle scelte per il bene dell'Inter. Che significa provare a fare le cose migliori per la squadra. Quando scelgo un giocatore l'ultima cosa che guardo è il nome. Dobbiamo continuare così: i ragazzi hanno grande spirito. A volte hanno bisogno di credere di più nei propri mezzi".

Quando giocate con Sanchez e Lautaro la costruzione cambia: la squadra si è espressa bene.
"Sono caratteristiche diverse: ad Alexis piace ricevere palla tra le linee, è un brevilineo. Nel primo controllo può saltare l'avversario. È un fornitore di assist: magari non è un gran goleador, ma crea molte situazioni. Adesso sta bene, l'abbiamo aspettato tanto. Ha margini di miglioramento, e forma una buona coppia con Lautaro. Non dimentichiamo che abbiamo fatto tre quarti di campionato con la LuLa, come l'hanno chiamata sui giornali. Si fa presto a dimenticare: per noi loro sono stati la vita, abbiamo fatto tanti punti grazie ai loro gol e alla loro connessione. A me sarebbe piaciuto avere anche Sanchez durante l'anno, perché quando hai la possibilità di avere tre giocatori di questo livello li puoi ruotare. Se si fosse infortunato anche uno tra Lukaku e Lautaro avremmo avuto grosse difficoltà. E poterli ruotare significa avere anche un'arma in più dalla panchina, e gli infortuni a centrocampo mi privano della possibilità di cambiare a gara in corso".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile