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Inter, Spalletti spiana la strada a Conte: firma in settimana

Inter, Spalletti spiana la strada a Conte: firma in settimanaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 27 maggio 2019, 08:00Serie A
di Alessandro Rimi

Una serata come quella di ieri difficilmente si può spiegare. Per squadre coinvolte, ribaltamenti e paure, anche più pazza di Lazio-Inter dello scorso maggio. Un anno dopo la “finale” si gioca dentro a un San Siro che non produceva tanto rumore da parecchio tempo. All’intervallo l’Inter era fuori dalla Champions, il Milan era avanti a Ferrara, l’Atalanta sbatteva sul Sassuolo. Qualcosa andava cambiato e, di fatti, Spalletti mette dentro Keita per Asamoah e la sua squadra a specchio rispetto a un Empoli pronto a giocarsi tutto. Il secondo approccio è anche più aggressivo del primo. Quattro minuti e arriva la stoccata proprio del senegalese. Lui che aveva deciso tutto al Castellani. Lui che da tempo sa di dover fare ritorno a Monaco. Keita fa venire giù il Meazza. La SPAL che riprende i cugini al Mazza ancora di più. La Dea di Gasperini intanto ribalta a Bergamo. Banti fischia pure un rigore (dubbio) ai nerazzurri. Sembra tutto perfetto. E invece no. Dal dischetto Icardi, che si era guadagnato il penalty, si fa ipnotizzare da Dragowski in versione superman. Nel frattempo la squadra di Gattuso torna in vantaggio e l’Inter comincia a tremare. Crea, ma non infila.

Subisce, ma comunque regge. Fino all’inevitabile: cross dalla destra nell’area interista, tutti osservano il pallone che viaggia orizzontalmente fino a Traorè che la spinge in rete. 1-1. Gelo. Minuti che non passano mai. Anche se in realtà ne passano appena cinque, quando Vecino dalla distanza trova il palo che a sua volta trova Nainggolan. Qui il Ninja non sbaglia. Freddo, lucido, letale, a porta vuota. È 2-1. Finita? Per niente. Farias e Caputo mettono a ferro a fuoco la metà campo nerazzurra, popolano freneticamente l’area di Handanovic che però chiude ogni cunicolo. In una ripartenza verso il terzo gol di Brozovic (poi annullato), Keita si becca il secondo giallo e lascia la squadra in dieci. Si soffre maledettamente, ma alla fine è Champions League. Non doveva andare così. Il discorso si poteva chiudere già parecchie settimane addietro. Nondimeno Spalletti spiana la strada a Conte, verso mete più lussuose, a caccia di traguardi in linea con la storia dell’Inter. Tra mercoledì e giovedì l’ex ct firmerà. E allora sì che la nuova era, avrà davvero inizio.

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