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L'Atalanta ha trovato il suo 12° uomo. Ma pure il 13°, il 14° e il 15°

L'Atalanta ha trovato il suo 12° uomo. Ma pure il 13°, il 14° e il 15°TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 15 luglio 2020, 18:30Serie A
di Simone Bernabei

I tifosi hanno ancora negli occhi la tripletta di ieri sera contro il Brescia. Mario Pasalic è il grande protagonista del day after della vittoria dell'Atalanta sulle Rondinelle, con titoli e prime pagine tutte dedicate a lui e alle sue esultanze. La qualità del giocatore non è certamente in discussione, mai lo è stata, ma quel che sorprende è la facilità con cui il croato si è calato nella parte. Spieghiamo meglio: in linea teorica, Gasperini ha dei titolari designati. In attacco c'è Zapata, poco più indietro Gomez e Ilicic. Quando stanno bene ed in condizioni normali giocano loro. A centrocampo discorso simile, con De Roon e Freuler intoccabili davanti alla difesa. Ruoli che abbiamo citato non casualmente, visto che sono quelli in cui Gasperini ha schierato Pasalic in stagione. L'ex Chelsea sulla carta sarebbe insomma un "non titolare", ma visto il rendimento può considerarsi a tutti gli effetti un 12esimo uomo. Negli sport americani danno dei premi ad hoc ai migliori giocatori in uscita dalla panchina. Fossimo negli States, questo trofeo potrebbe tranquillamente vincerlo il classe '95 che in stagione ha messo insieme 39 presenze, 11 gol e 7 assist.

Muriel e gli altri - Questa possibilità di intercambiare giocatori senza intaccare la qualità è una delle chiavi della straordinaria stagione della Dea. Perché oltre a Pasalic ci sono tanti altri giocatori, diventati protagonisti, che partivano con gli stessi presupposti: il caso perfetto è quello di Luis Muriel, capocannoniere della squadra. Nelle 29 presenze in campionato, solo 10 volte è partito dall'inizio. Risultato? 17 gol e 1 assist. Se Muriel e Pasalic sono insomma il dodicesimo ed il tredicesimo uomo dell'Atalanta, Ruslan Malinovskyi e Timothy Castagne sono il quattordicesimo ed il quindicesimo: l'ucraino, cresciuto in questa seconda parte di stagione, in campionato ha totalizzato 7 gol e 5 assist in 29 presenze. Numeri inferiori quelli di Castagne, 1 gol e 3 assist in 22 apparizioni. Ma il belga resta giocatore di sicuro e assoluto affidamento: quando chiamato in causa al posto di Hateboer o Gosens, il risultato non è mai cambiato.

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