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La Lazio e il caos tamponi: dal Brugge alla Juve, la cronistoria e cosa rischia

La Lazio e il caos tamponi: dal Brugge alla Juve, la cronistoria e cosa rischiaTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 7 novembre 2020, 00:57I fatti del giorno
di Ivan Cardia

Il caos tamponi della Lazio continua a scuotere la Serie A. Domenica, i biancocelesti saranno protagonisti contro la Juventus, ma l’ultimo giro di tamponi ha riscontrato tre positività. E la FIGC ha aperto dal 3 novembre un’inchiesta per accertare eventuali violazioni del protocollo: le sanzioni vanno dalla semplice ammenda all’esclusione dal campionato, anche se l'ipotesi che va per la maggiore sembrerebbe quella di un punto di penalizzazione, sempre se saranno accertate delle violazioni e addebitate delle colpe. Proviamo a ripercorrere le principali tappe della vicenda.

27 ottobre - La vigilia di Bruges e l’ipotesi focolaio - Alla vigilia della gara contro il Club Brugge, la squadra biancoceleste si presenta per l'allenamento mattutino senza Luis Alberto, Immobile, Pereira, Lucas Leiva, Lazzari, Cataldi, Luiz Felipe, Strakosha, Djavan Anderson e Armini. Scatta subito l'ipotesi di un focolaio, senza comunicazioni ufficiali da parte del club. Immobile, Luis Alberto, Lazzari, Djavan Anderson e Andreas Pereira si sottopongono a un nuovo tampone, presso il Synlab (laboratorio a cui si affida la Uefa), ma nessuno degli interessati parte per il Belgio.

28 ottobre - Pereira raggiunge la squadra, Immobile out - Il giovane centrocampista portoghese, risultato falso positivo, raggiunge la squadra e gioca il secondo tempo per intero. Gli altri cinque restano in Italia: ancora nessuna comunicazione da parte della Lazio.

31 ottobre - Immobile rientra in squadra - Il club sottopone, presso il laboratorio Futura Diagnostica di Avellino, la squadra a un nuovo giro di tamponi (il 30 e il 31). Restano fuori, oltre ai lungodegenti Vavro ed Escalante, anche Djavan Anderson, Lazzari e Luis Alberto. Immobile e Leiva si aggregano così alla squadra, così come Strakosha: quest’ultimo resta in panchina col Torino il successivo 1 novembre, mentre il brasiliano e il bomber scendono in campo nel secondo tempo, Immobile segna su rigore.

3 novembre - Immobile, Leiva e Strakosha out in Champions. La FIGC apre un’inchiesta - Nuovo ciclo di tamponi, nuovamente presso il Synlab. I tre restano a Roma e non seguono la squadra nella trasferta russa di Champions League. La federcalcio, a questo punto, apre ufficialmente un’inchiesta "per accertare eventuali violazioni ai Protocolli sanitari finalizzati a contenere l'epidemia da Covid-19 approvati dalla FIGC e validati dall'Autorità Governativa, anche alla luce delle positività alterne di giocatori come Immobile, Leiva e Strakosha, disponibili per le gare di campionato e fermati per presunte positività invece dalla UEFA”. In serata arriva finalmente un comunicato della Lazio, che per la prima conferma ufficialmente il riscontro di positività tra componenti del gruppo squadra, ma fa sapere di aver “rilevato possibili criticità in relazione ai risultati ottenuti dall’organizzazione europea”. Le sanzioni, se l’inchiesta dovesse accertare violazioni del protocollo, sarebbero potenzialmente molto severe: si va da una semplice ammenda all’esclusione dal campionato.

4 novembre - Il laboratorio conferma: rilevati gli stessi positivi della UEFA - Interviene Massimiliano Taccone, presidente del CdA del laboratorio di Avellino a cui si affida la Lazio: “A differenza della stragrande maggioranza dei laboratori, noi analizziamo 3 geni e non soltanto i 2 geni classici. Tra questi 3, c’è un gene della famiglia coronavirus che non è però specifico del Covid-19. Dunque, con i nostri laboratori, segnalammo il gene positivo, ma questo non è un gene che infetta. Il laboratorio della UEFA rifece il tampone e anche lì confermarono il nostro risultato”. Successivamente, lo stesso Taccone chiarisce: “Negativi in campo col Torino. Dei 3 non partiti per Russia un solo positivo”.

5 novembre - Luis Alberto negativo, il caso spacca la A - La buona notizia arriva sui social dello spagnolo, che si dichiara finalmente negativo. Nel frattempo, però, la vicenda spacca la Serie A: il Torino scrive alla Procura, così come a FIGC e Lega, per avere chiarezza sulla vicenda. Nel frattempo, Immobile e i suoi compagni si preparano a un nuovo ciclo di tamponi, mentre la Lazio, tramite il medio sociale, tuona: "Immobile non è un untore. Noi nel giusto, la Uefa uniformi i test”.

6 novembre - Tre positività dopo i nuovi tamponi - Prima della gara contro la Juventus, la Lazio si affida anche a un altro centro analisi, quello del Campus Biomedico di Roma. L’esito è storia delle ultime ore: emergono tre positività, non ancora confermate ufficialmente dalla Lazio, anche se i fari sono inevitabilmente puntati sui calciatori assenti contro lo Zenit. Di contro, un diverso ciclo di tamponi (molecolari e non solo test rapidi) svolto ad Avellino avrebbe invece riscontrato la negatività di tutti i componenti della squadra. I bianconeri restano alla finestra e non intervengono ufficialmente, ma in via informale fanno sapere che si aspettano l’applicazione rigorosa del protocollo FIGC.

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