La sfortuna e il solito arbitro, ma questa Lazio ormai non sa più vincere
"ll primo gol loro è arrivato con un gran tiro da 30 metri, il secondo con un fallo e una posizione di fuorigioco non ravvisati. Non meritavamo questa sconfitta, la squadra ha fatto ciò che doveva". L'allenatore della Lazio Simone Inzaghi ha letto piuttosto positivamente la debacle arrivata ieri sera all'Olimpico contro l'Eintracht Francoforte (1-2). Un ko maturato in appena sei minuti (tra il 65' e il 71'), proprio poco dopo aver trovato il gol del vantaggio con Correa. E, se è vero che i biancocelesti avrebbero indubbiamente meritato il pareggio, allo stesso tempo preoccupa non poco l'ennesimo black-out di tutta la squadra.
Una mancanza di continuità mentale all'interno dei due tempi che il difensore della Lazio Francesco Acerbi ha fotografato alla perfezione nel post-partita: "O prendiamo lo schiaffo e reagiamo, o facciamo gol e ci rilassiamo. Dobbiamo essere più cattivi". Messaggio chiaro e coinciso: è difficile portare a casa il risultato, infatti, se ti fai sempre riprendere o se segni solamente dopo essere andato sotto.
Contro Sampdoria ed Eintracht la squadra capitolina è sicuramente cresciuta, è evidente, ma la vittoria manca ormai da più di un mese (Lazio-Marsiglia 2-1, 8 novembre) e, nonostante la classifica ancora assai corta del campionato italiano, questa Lazio ha bisogno di ritrovare al più presto punti, serenità e convinzione. Per sognare quantomeno di ripetere l'annata scorsa non bastano certo gli ultimi quattro pareggi con Sassuolo, Milan, Chievo e Samp, alternati ai due ko europei con Apollon Limassol ed Eintracht. Un trend da invertire con ogni energia, evitando di trasformare in crisi un periodo poco fortunato. Magari già dalla difficilissima trasferta di lunedì a Bergamo.