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Le grandi trattative dell’Inter - 1969, il ritorno di Bonimba vale l'undicesimo titolo

Le grandi trattative dell’Inter - 1969, il ritorno di Bonimba vale l'undicesimo titoloTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Bursi
domenica 22 marzo 2020, 09:10Serie A
di Alessandro Rimi

Nel 67’ l’Inter aggiunge ‘Milano’ nella sua denominazione (FCI) e completa l'acronimo attuale. La batosta della stagione appena terminata con scudetto e Coppa dei Campioni sfumate solo all’ultimo, segna la fine di un’era. L’era della Grande Inter di Angelo Moratti, Italo Allodi e il Mago Herrera. Nell’estate del 68’, il dirigente economista Ivanoe Fraizzoli passa alla guida del club. Passa un anno di transizione, poi il nuovo presidente chiama un altro Herrera. Heriberto arriva dalla Juventus che l’anno precedente strappò il titolo proprio ai nerazzurri. Lo scudetto non si vede ormai da cinque lunghi anni. HH2 è chiamato a riaprire un nuovo ciclo, ma fallirà nonostante il ritorno del figliol prodigo Roberto Boninsegna, scartato quasi maggiorenne da Helenio nel pieno dell’esplosione dei primi nerazzurri più vincenti della storia. Per riportarlo a Milano, dopo un lungo viaggio nelle serie minori, l’Inter spende 600 milioni di lire più i cartellini di Poli, Gori e Domenghini. Ne varrà la pena.

Anche perché Fraizzoli rafforza la rosa con Frustalupi, Giubertoni e Pellizzaro. Ognuno di loro, farà la differenza in un percorso lungo e tortuoso. Dopo aver determinato il cammino della Grande Inter, Luisito Suarez va alla Samp. E Bonimba esplode definitivamente. La stagione comincia male e prosegue peggio con l’immediata eliminazione da Coppa Italia e Coppa delle Fiera (antenata dell’Europa League). La società, spinta dai senatori, caccia perciò Herrera e, dalle giovanili, promuove Giovanni Invernizzi. Sliding doors. La formazione, praticamente, la fa Mazzola in coppia con Mariolino Corso. E funziona, perché la nuova Inter vince il derby, batte il Napoli e si trasforma in un carro armato guidato da Boninsegna che segna sempre. 24 volte, per essere precisi, incluso quello che dà il via al pokerissimo finale rifilato al Foggia. Il Milan cade a Bologna, l’Inter è di nuovo campione d’Italia e, l’anno successivo, arriva a un passo dalla Coppa Campioni persa - ancora - in finale contro l'Ajax. Non fosse per Cruijff: gigantesco.

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