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Le grandi trattative della Fiorentina - 1955, Firenze è casa di Montuori, oriundo sfortunato

Le grandi trattative della Fiorentina - 1955, Firenze è casa di Montuori, oriundo sfortunatoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 15 maggio 2020, 15:10Serie A
di Dimitri Conti

La storia del calcio è piena di vicende che riguardano grandissimi campioni toccati pesantemente dalla sfortuna, e quella della Fiorentina non fa certamente eccezione. Una vicenda in particolare, racconta di quanto questa possa andare a modificare il corso di una vita, in questo caso di una carriera, quella di Miguel Angel Montuori, agile attaccante oriundo che alla storia passa semplicemente come uno dei migliori giocatori che abbiano mai indossato la maglia viola, ma che avrebbe potuto fare molto di più, se solo la cattiva sorte non ci avesse messo lo zampino nel 1961. Ma procediamo con ordine, riavvolgendo il nastro a qualche anno prima, al 1955.

In quell'estate è in corso la magnificente costruzione della squadra voluta dal presidente di allora Befani, per preparare la Fiorentina alla conquista del suo primo, indimenticabile Scudetto. Dopo che l'anno prima i viola si erano assicurati alcuni dei migliori talenti italiani che verranno, su tutti Sarti, Orzan e Virgili, nell'estate del '55 Firenze saluta invece l'arrivo di due grandi campioni stranieri, entrambi tesserati grazie a (talvolta più presunte che reali) origini italiane nell'albero genealogico: Julinho dal Brasile e Montuori dall'Argentina. Sono loro due la ciliegina sulla torta, il là per la conquista del primo campionato.

Del primo, e dei suoi iconici baffi che lo resero un'icona, vi abbiamo già raccontato. Il secondo, invece, arrivò a Firenze dall'Argentina, e in particolare dall'Universidad Catolica, ma su suggerimento di un prete italiano, tale padre Volpi, di stanza in Cile, il quale l'aveva visto giocare e se ne era innamorato, convincendo il presidente Befani ad insistere per averlo. Arriverà a Firenze e diventerà un mito: subito lo Scudetto, poi una serie di secondi posti consecutivi che contribuirono ad innalzare la Fiorentina nell'olimpo del calcio italiano. A proposito di Italia, Montuori si vestirà anche di azzurro, stabilendo due primati niente male, piuttosto calzanti oggi che la Nazionale festeggia 110 anni di esistenza: è stato il primo calciatore di pelle scura a rappresentare l'Italia, ma anche il primo - ed oggi ancora l'unico - dei cosiddetti oriundi a portare la fascia da capitano.

Come si accennava, però, ad un certo punto ecco che subentra lo zampino della sfortuna, palesatosi in un'amichevole primaverile del 1961: una pallonata violenta al viso, e non si parla certamente degli ultra-leggeri palloni moderni ma di pesanti e dolorosi attrezzi intessuti col cuoio, gli causa un distaccamento della retina e dei danni alla vista che lo costringeranno a dire basta con il calcio giocato quando ancora doveva compiere il ventinovesimo compleanno con due sole maglie difese in carriera, aspetto che lo rende forse ancor più grande agli occhi di quelle tifoserie. Con la città di Firenze manterrà un rapporto sempre speciale, e lo conferma il fatto che vi farà ritorno a fine anni Ottanta, per spendere gli ultimi suoi giorni. Dieci anni dopo, nel '98, si spegnerà, sempre nel capoluogo toscano. Di fatto, la sua seconda casa.

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