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LIVE TMW - Bologna, Bigon: "Ibra? Idea nata dall'amicizia con Mihajlovic"

LIVE TMW - Bologna, Bigon: "Ibra? Idea nata dall'amicizia con Mihajlovic"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 11 febbraio 2020, 16:25Serie A
di Ivan Cardia

Tre vittorie di fila per il Bologna di Riccardo Bigon. Il ds felsinero, ospite di TMW Radio, analizza il calciomercato da poco concluso e i valori di una Serie A che vede la squadra emiliana al settimo posto in classifica, dopo il 3-2 rifilato alla Roma all'Olimpico.

15.50 - Bigon ai microfoni di TMW Radio - Un ospite speciale ai microfoni di TMW Radio: tra pochi minuti ci sarà il ds rossoblù, Bigon. Live su queste pagine le sue dichiarazioni.

16.05 - Ecco Bigon a Maracanà - Si è appena collegato in diretta su TMW Radio il ds del Bologna, Riccardo Bigon.

Si parte con le domande: si aspettava in estate di trovarsi in lotta per l'Europa dopo 23 giornate?
"Diciamo che a inizio stagione avevamo la speranza, venivamo da un girone di ritorno molto importante l'anno scorso, concluso all'ipotetico quarto posto (per quanto riguarda il girone di ritorno, ndr). Poi onestamente è arrivata la brutta notizia della malattia di Mihajlovic e non pensavo che la squadra potesse reagire così: pur sapendo di avere un gruppo molto solido mi aspettavo delle difficoltà. Vi assicuro che gestire tutta la squadra senza allenatore è stata un'esperienza unica nel mondo del calcio: l'allenatore ci è mancato per quattro mesi. Per quanto fatto in questi mesi c'è da essere soddisfatti, poi sappiamo come funziona nel calcio: non bisogna mai mollare".

Stella Orsolini. A livello tecnico ed economico, è alla pari con un giocatore più chiacchierato come Chiesa?
"Beh, nel calcio ci sono tante opinioni. Ognuno la pensa a seconda di come la vede, io dico che spesso i numeri danno qualche parametro in più: Riccardo da quando è diventato un titolare, cioè gennaio scorso, ha avuto dei numeri molto importanti. Lui è comunque una punta esterna, che fa anche tanto lavoro a livello difensivo: oggi gli attaccanti esterni non possono più pensare solamente alla fase offensiva. È un calciatore abbastanza completo, che può migliorare".

Dove è cresciuto il Bologna nel corso della stagione?
"Abbiamo tanti calciatori giovani, e quando è così l'autostima diventa una cosa molto importante. Abbiamo sicuramente l'apporto di ragazzi esperti, ma anche tanti giovani e diversi stranieri: l'impatto con la Serie A e la consapevolezza di poter dire la propria non sono cose automatiche. Il beneficio maggiore di questi punti è proprio questo: abbiamo una squadra che è cresciuta, sente la categoria più sua e prova a dare filo da torcere a tutti. Poi l'apporto del mister ha fatto il resto: guarda caso i risultati positivi sono arrivati proprio con il ritorno di Sinisa".

Pescate spesso nel mercato del nord Europa. Quando è nata questa strategia?
"È un discorso sempre molto complesso, quando si parla di scouting servirebbe molto tempo per approfondire il discorso. Noi abbiamo in tal senso un'organizzazione quasi decennale: io credo molto nel lavoro di scouting e ho basato molti miei acquisti su questo tipo di lavoro. Spesso bisogna anche contestualizzare il discorso rispetto alla piazza: a Napoli, per esempio, spesso un calciatore sudamericano si trova meglio. Il Bologna ha una storia molto positiva con calciatori del nord Europa. Io poi li amo molto, sono calciatori che sanno essere professionali e credono nel progetto: hanno la cultura del lavoro, se capiscono il modus operandi del club ci si buttano anima e corpo. È una provenienza che mi ha dato sempre ottimi risultati, poi comunque nel caso dei nostri parliamo di giocatori già nel giro delle nazionali maggiori. Aggiungo che il mister crede molto nella strategia di far crescere giocatori giovani, affiancati ovviamente da elementi più esperti".

Ibrahimovic e Ibanez sono i due rimpianti del Bologna sul mercato invernale?
"Per quanto riguarda Ibrahimovic, l'abbiamo detto più volte: è stato un discorso personale dettato dall'amicizia con il mister. Si erano sentiti e Ibra aveva dato la sua disponibilità a venire a Bologna, fermo restando che avrebbe deciso più avanti, come è andata poi. È stato molto corretto, aveva detto a Mihajlovic che sarebbe stato il primo a sapere la sua decisione, e così è stata. Per questi motivi faccio fatica a considerarla un'operazione andata male, era dettata più dalla loro amicizia. Ibanez invece mi lascia con l'amaro in bocca, per quanto riguarda le modalità: devo constatare che sempre più spesso la parte economica prende il sopravvento su quella sportiva, soprattutto da parte degli agenti, più che dei calciatori. Per questo ho un po' di amaro in bocca. Poi, per carità, è andato alla Roma, non ci possiamo sentire offesi. Se le richieste economiche vanno in primo piano un po' dà fastidio: la preponderanza di alcuni agenti a volte risulta dannosa per i calciatori stessi".

I vostri obiettivi di classifica sono cambiati?
"No, noi siamo partiti con l'idea di migliorare il decimo posto dell'anno scorso. In questo momento ci siamo. E il fatto di essere partiti senza mister era un problema nostro: ora riuscirà a dare un apporto maggiore e contiamo di raggiungere gli obiettivi prefissati. Poi, come si dice sempre, intanto pensiamo a raggiungere l'obiettivo: se a fine marzo, aprile, saremo in una posizione che permetterà di sognare qualcosa in più, ben venga. Però i progetti si fanno un passo alla volta: siamo lì dove volevamo essere, sapendo che sarebbe stato complicato. Da adesso in poi ogni punto varrà di più, si entra nella fase calda del campionato".

A che punto siete sulla questione stadio?
"Mi dispiace deludervi, ma non è un argomento sul quale sono ferrato. Sono questioni molto serie e complicate, non facili da portare avanti, di cui si occupa il nostro amministratore delegato, Fenucci, con il nostro presidente. So che ci saranno incontri in programma e vedo tanti architetti che girano in sede. Sono discorsi che saranno portati avanti, ma io lo stato dell'arte non lo conosco e rischierei di dire una baggianata. Sicuramente il progetto andrà avanti. Sono da valutare i tempi, ma lo stadio a Bologna si farà".

Torniamo su Orsolini: quanto inciderà la Juventus sul suo futuro?
"Allora, facciamo chiarezza: non è sul mercato. E se sarà mai sul mercato sarà una decisione del Bologna e del calciatore. Però in questo momento non è una cosa che prendiamo in considerazione: Riccardo è qui e noi siamo contenti di tenerlo, non vogliamo venderlo. Poi chi deciderà, come deciderà, quando deciderà gli eventuali aggiornamenti di mercato su Orsolini saranno solo il Bologna e Orsolini. Fermo restando che con la Juve abbiamo un grande rapporto, che c'è grande sintonia e che se ci sarà la possibilità di fare qualcosa insieme su questo tema saremo felici di parlarne. Però deciderà il Bologna con Orsolini, che in questo momento non è sul mercato".

A proposito di Juventus: come andrà a finire il duello in alto con Inter e Lazio?
"È sicuramente bello e affascinante per chi ama questo sport. È fantastico vedere giocare lo scudetto da parte di tre squadre. Io credo che l'Europa avrà un suo ruolo sui prossimi mesi: molto dipenderà a seconda di come proseguiranno le avventure europee di Juve e Inter, considerato che la Lazio potrà concentrarsi sul campionato. Si dice che i biancocelesti siano meno attrezzati come rosa, ma hanno questo vantaggio. Io penso che i percorsi europei delle altre due potrebbero spostare un po' l'impegno e le fatiche che andranno a spendere in campionato. Poi sulla carta Inter e Juve hanno qualcosa in più".

16.25 - Si conclude qui l'intervento di Riccardo Bigon, ds del Bologna, sulle frequenze di TMW Radio.

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