Napoli, Calzona ha ribaltato tutto: la squadra ora si diverte e prova una rimonta impossibile

Francesco Calzona in due settimane ha ribaltato il Napoli. Al centro tecnico di Castel Volturno, che oggi riapre le porte in vista della sfida all'ostico Torino di Juric, la sensazione è (finalmente) della svolta anche dal punto di vista mentale oltre che tattico. In questo senso la vittoria sulla Juventus - ma anche la goleada infrasettimanale al Sassuolo - ha portato ad un pieno d'entusiasmo e di fiducia oltre a tre punti che per ora valgono l'aggancio al 7° posto mentre il 4° del lanciatissimo Bologna è ancora lontano 8 punti ed il 5° (che molto probabilmente porterà in Champions considerando il ranking annuale) è a soli quattro punti. Ed il rammarico in casa Napoli va naturalmente al pareggio allo scadere a Cagliari che ha impedito di migliorare ulteriormente la classifica e di fare subito tre vittorie su tre in campionato con Calzona.

La squadra torna a fare il suo calcio
Senza paura di pagare dazio inizialmente, Calzona ha da subito proposto un Napoli coraggioso ed aggressivo. "Siamo forti, torniamo a fare ciò che sappiamo fare", il messaggio ricorrente sin dalla conferenza stampa alla vigilia del Barcellona. Costruzione dal basso, pressione alta, riaggressione immediata dopo la palla persa, le caratteristiche del Napoli di Sarri e soprattutto di Spalletti da rispolverare, senza preoccuparsi della ruggine dovuta alle abitudini perse. Non un passaggio banale considerando l'eredità lasciata da Mazzarri (9 gol in 12 partite, gran parte chiuse senza segnare) ballando tra moduli, difensivismo e incertezze.

Senza margine d'errore
Nonostante l'ottimo approccio, il compito di Calzona resta durissimo se non proibitivo. Il tecnico del Napoli non ha margine d'errore per agganciare le squadre davanti e già col Torino di Juric, tra le squadre più ostiche negli ultimi anni per le caratteristiche dei partenopei, serviranno i tre punti provando ad isolare la squadra dall'attesa per il ritorno di Barcellona. Dalla sua parte però ci sono i sold-out del Maradona, tornato a fare la differenza vedendo una squadra più vicina a quella degli ultimi anni, ed i tanti scontri diretti da giocare a Fuorigrotta.