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Pellissier: "Ora farò il ds. De Rossi? Con un presidente come il mio..."

Pellissier: "Ora farò il ds. De Rossi? Con un presidente come il mio..."TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 27 maggio 2019, 16:16Serie A
di RMCSport Redazione

A Maracanà, durante il pomeriggio di TMW Radio, è intervenuto Sergio Pellissier, ex calciatore del Chievo Verona.

Sul suo addio e il futuro
"E' una cosa nuova dopo anni di calcio giocato. Cambiare lavoro non è facile, ma il presidente ha sempre creduto in me e mi fa rimanere in società, per lavorare qui. Dovrei fare il direttore sportivo. La mentalità dei giovani è che sanno tutto, ma è bello poter insegnare agli altri anche quello che ho imparato negli anni. Ho imparato da solo in realtà, ma è bello poter dire cosa ho appreso. Momenti più belli? Tutti, così come i gol. I più importanti penso a quelli con la Juve, la tripletta a Torino alla Juventus. E poi il primo, tante emozioni. Mi mancherà il calcio, ma bisogna capire che a volte è meglio smettere che sei competitivo che smettere perché sei obbligato".

Su Ronaldo
"Tutti si aspettavano che facesse la differenza, ma nessuno può vincere da solo. Serve una squadra che ti sostiene e a volte la Juve non è riuscita a sostenerlo a dovere".

Sugli altri sport preferiti
"Sono molto sportivi, ho sempre praticato sci, slittino, bob. E di estate facevo tennis, calcio e così via. Ma ho sempre avuto la passione per il calcio, non ho mai pensato di fare un altro sport che non fosse quello. Niente è riuscito a farmi cambiare idea".

Sulle offerte in carriera
"Moratti mi contattò, dopo essermi operato alla caviglia, mi disse che il suo più grande rammarico era quello di non avermi portato all'Inter, perché il mio presidente aveva sempre rifiutato le offerte. E questa è una doppia soddisfazione".

Sull'addio di De Rossi
"Non l'ho sentito, ma credo di essere stato fortunato nell'avere un presidente tifoso che sa quello che ho dato. Lui mi ha sempre detto che avrei deciso io, mentre in altre società non è sempre così. A volte le società vengono prese da imprenditori che vogliono guadagnare e la classica bandiera non può esserci, perché bisogna fare i propri interessi. Mi dispiace per lui, se avesse avuto un presidente come il mio, avrebbe finito la sua carriera nel suo club quando voleva lui".

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