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Perotti: "De Rossi? Aver vissuto dentro lo spogliatoio aiuta, per me farà benissimo alla Roma"

Perotti: "De Rossi? Aver vissuto dentro lo spogliatoio aiuta, per me farà benissimo alla Roma"
© foto di TuttoSalernitana.com
martedì 30 gennaio 2024, 14:00Serie A
di Tommaso Bonan

Diego Perotti, ex calciatore di Genoa, Roma e Salernitana ed attualmente svincolato, è intervenuto ai microfoni di "Radio Mana Mana Sport Roma" soffermandosi tra le altre cose sull'arrivo di Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa: "Da calciatore già si percepiva l’anima da allenatore Daniele. Aver vissuto dentro lo spogliatoio ti aiuta, anche se la gestione è complicata, anche perché se n’è andato un allenatore importante come Mourinho. Da quello che ho visto però mi sembra molto capace perché ha personalità, per me farà benissimo e gli auguro ovviamente tutto il meglio".

Quanto sarà difficile imporsi come allenatore visto il suo rapporto con gli ex compagni?
“È molto più complicato per l’allenatore che per i giocatori. Se avessi uno come Daniele come allenatore per me sarebbe più semplice, perché comincerei a guardarlo come un compagno allo stesso livello. Per l’allenatore è più complicato cominciare a farti sentire e imporsi in una maniera diversa, sia in lato positivo che in lato negativo. Però sono certo che lui sarà bravissimo a capire i momenti, quando avvicinarsi o quando rimanere lontano ai suoi calciatori. Non conosco lo staff, ma immagino che abbia scelto persone competenti quanto lui. Si deve essere bravi soprattutto all’inizio, poi col tempo e le partite diventa tutto più facile”.

È vero che la Roma e la Capitale rimangono dentro a chi ha giocato in questa città?
“Io ancora ho la speranza di trovare una squadra e continuare a giocare, ma sono 3 anni che sono fermo e vivo a Roma, e ho deciso che rimarrò a vivere qua. Almeno per me e tanti altri giocatori che conosco, Roma è una città che ti fa innamorare, e te lo dice uno a cui manca l’Argentina. Ho vissuto in alcune città bellissime come Siviglia, Istanbul, Genova, ma per me la scelta è facile, perché Roma fa parte di me e della mia famiglia e se non è la prima è la seconda più bella al mondo. La squadra la seguo sempre e sarà sempre una delle più importanti in cui sono stato”.

Cosa vuoi fare dopo che smetterai di giocare? Hai in mente un ruolo da dirigente o comunque nel mondo del calcio?
“A me piaceva giocare a calcio e mi divertivo soltanto in campo. Facevo fatica da infortunato a vedere la partita e nello spogliatoio vedere tutti cambiarsi. Non ci riesco proprio, non riesco a vedermi al di fuori del calcio giocato”.

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