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Pres. Getafe: "La UEFA può dire ciò che vuole, noi a Milano non andremo"

Pres. Getafe: "La UEFA può dire ciò che vuole, noi a Milano non andremo"TUTTO mercato WEB
© foto di Alterphotos/Image Sport
mercoledì 11 marzo 2020, 12:00Serie A
di Simone Lorini

“Non ci sarà nessuna partita, noi a Milano non andiamo. Prima di tutto viene la salute e noi abbiamo deciso di non viaggiare: che la partita sia rinviata o che sia spostata in altra sede, perché nessuno corra rischi inutili. Ora stiamo aspettando le risposte della Uefa e dell’Inter. Noi crediamo che prima del calcio venga la salute e rispettiamo questo principio accettando tutte le conseguenze”. Così il presidente del Getafe Angel Torres a Gazzetta.it circa la disputa della sfida contro l'Inter di domani, valida per gli ottavi di finale di Europa League e in teoria prevista a Milano.

Sul viaggio, reso impossibile dalle normative del governo spagnolo: "Io non chiedo un permesso speciale per mettere a rischio la salute della mia spedizione. I permessi speciali si chiedono per questioni urgenti, e una partita di calcio non risponde ad alcuna urgenza, può essere rinviata o spostata altrove. Non ha alcun senso. Che la rinviino o decidano ciò che vogliono. Anche se non gioco contro l’Inter la mia vita continua. Cosa che non è altrettanto certa se mi prendo il coronavirus. La UEFA può dire ciò che vuole, a me non m’interessa. Io ho passato tutta la vita senza giocare in Uefa e sono arrivato a 70 anni. Non gioco con la salute né con l’idea di mettere un buon numero di persone a rischio d’infezione. E comunque da un lato il governo spagnolo ha impedito i voli dall’Italia alla Spagna e dall’altro il governo italiano ha fermato tutto il calcio. E se hanno fermato il calcio non sarà per un capriccio penso, no? Sarà perché c’è un rischio effettivo di contagio. Non è una questione che riguarda il Getafe, è un tema mondiale e vanno accettate le conseguenze. Dev’essere la Uefa a spiegare che criterio vuole adottare in una situazione come questa”.

Sull'Inter: "Ci tengo a sottolineare che l’Inter non ha alcuna colpa: la cosa logica è che se in Italia fermano il campionato per non correre rischi che senso ha far venire in una zona di alto rischio una squadra che arriva da una città, Madrid, che ha già 1000 contagiati? Come se in Italia non avessero già un numero sufficiente di contagi, ma si, portiamone qualcun altro da fuori. È un rischio innecessario e oltretutto con la proibizione governativa di volare dall’Italia alla Spagna”.

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