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Ranieri ricorda l'impresa col Leicester: "Che emozione la festa contro l'Everton"

Ranieri ricorda l'impresa col Leicester: "Che emozione la festa contro l'Everton"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 23 marzo 2020, 23:30Serie A
di Andrea Piras

Intervenuto telefonicamente su Sky Sport, il tecnico della Sampdoria Claudio Ranieri ha raccontato l'impresa storica con il Leicester nella Premier League 2015-2016: "Era importante far capire ai ragazzi di non caricarsi troppo di responsabilità. Prima della gara contro il City avevamo già 50 punti. L'importante era non fargli sentire il peso perchè una squadra che era partita per salvarsi e ora era a lottare con le big avevo paura ci sarebbe stato un contraccolpo per cui ho messo, passo dopo passo, un obiettivo alla volta".

Quale è stata la partita più emozionante con il Leicester?
"Una delle partite più emozionante è stata quella con il City. La più emozionante però è stata quella con l'Everton quando Bocelli è venuto alla nostra festa".

Ti sei reso conto che avevi compiuto un'impresa planetaria?
"Me ne sono accorto perchè cominciavano ad arrivare lettere da tutto il mondo. L'ultima partita contro l'Everton sono arrivati talmente tanti italiani che non è stato possibile farli entrare allo stadio. E sapendo di non poter entrare allo stadio ma sono venuti per partecipare alla festa".

Dopo la sconfitta contro l'Arsenal hai dato una settimana libera alla squadra.
"C'erano tre partite in sequenza: c'era il Liverpool in casa, il Manchester City e l'Arsenal fuori. Scherzando con i ragazzi mi chiesero quanti giorni liberi gli avrei potuto dare se avessimo fatto cinque punti. All'ultimo Vardy mi disse: 'Se facciamo nove punti?'. Io gli dissi che avrebbero avuto la settimana libera. Noi vincemmo 2-0 con il Liverpool, vincemmo 3-1 con il Manchester City e perdemmo al 95' 2-1 con l'Arsenal giocando quasi tutto il secondo tempo in dieci uomini. Ai miei ragazzi ho sempre detto che il risultato non mi interessava ma di lottare dal primo all'ultimo minuto. Alla fine della gara con l'Arsenal dissi ai ragazzi che è come se avessero vinto".

Quale giocatore vorrebbe sempre in squadra dei tanti che ha allenato?
"E' sempre difficile fare un nome perchè ho allenato tantissimi campioni veramente stupendi. Potrei dire Lampard per la sua intelligenza tattica e fuori dal campo. Non me ne vogliano gli altri".

Spesso noi pensiamo che per dare seguito ad un lavoro di un allenatore devi prenderne uno che ha caratteristiche simili. Però prendendone uno con caratteristiche differenti puoi aggiungere qualcosa in più.
"L'importante è conoscerlo caratterialmente. Sapere che tipo di giocatori ci sono e poi scegliere l'allenatore che può entrare più in sintonia con quei giocatori".

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