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Reina si prende la Lazio: l'alternanza con Strakosha sarà una costante nella stagione

Reina si prende la Lazio: l'alternanza con Strakosha sarà una costante nella stagioneTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 24 ottobre 2020, 08:30Serie A
di Riccardo Caponetti

Da Vargic a Proto, passando per Berisha. Strakosha in passato non ha mai avuto un secondo portiere di spessore ed è stato sempre costretto a giocare tutte le partite: ne ha saltate soltanto tre, di fine stagione, degli ultimi campionati. Anche da infortunato, anche quando non era al meglio, Inzaghi non ci ha mai rinunciato. La musica però è cambiata da quest'estate, quando la società ha accontentato il tecnico, che aveva richiesto un secondo portiere di spessore ed esperienza. Così a fine agosto è arrivato Pepe Reina, oggi pronto all'esordio da titolare contro il Bologna (ore 20.45). "L'ho voluto fortemente, è un portiere affidabile. C’è la possibilità che possa scendere in campo”, ha ammesso alla vigilia in conferenza stampa.

Non sarà un'apparizione saltuaria, perché nei piani della società Reina si alternerà spesso con Strakosha. E non per una questione punitiva o per il rendimento dell'albanese, come ci ha tenuto a ricordare sempre il tecnico ieri: “Reina lo farà rifiatare quando ce ne sarà bisogno. Non è relativo al rendimento di Thomas, in linea con gli anni scorsi". Preso a parametro zero dal Milan, lo spagnolo ha trentotto anni e può vantare 69 presenze in Champions: più di tutta la rosa biancoceleste messa insieme. Era ed è il profilo più adatto, funzionale per far migliorare Strakosha e aiutare a maturare tutto il resto del gruppo. Non solo per l'aspetto caratteriale, ma anche per il modo in cui interpreta il ruolo del portiere. E soprattutto per la qualità con cui riesce a toccare il pallone con i piedi. "In poco sono come lui", disse Sarri, parole al miele per Inzaghi, che da tempo insiste nella 'costruzione dal basso'.

Nonostante sia a Formello da poco tempo, ha stupito tutti per il modo in cui si è integrato ed è già un leader del gruppo. Nello spogliatoio si fa sentire, dà consigli di campo e non. E poi dalla panchina, durante le partite, sembra un allenatore-giocatore, perché si sgola fornendo indicazioni a tutti. Eloquente e indicativo il gesto fatto sabato scorso a Genova contro la Sampdoria: infastidito dai leziosismi dell'ex Keita, sul 3-0, si è alzato e si è andato a lamentare con Ranieri sull'altra panchina. Un atteggiamento da trascinatore, da uomo squadra che con il carisma si è guadagnato la stima dello spogliatoio. E oggi si prenderà anche i pali, come accadrà spesso durante tutta la stagione.

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