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Scudetto ipotecato (forse) troppo presto. La Juve e un ritmo che non c'è

Scudetto ipotecato (forse) troppo presto. La Juve e un ritmo che non c'èTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 17 aprile 2019, 15:00Serie A
di Simone Bernabei

Per i giudizi ci sarà tempo e modo. Ma inevitabilmente in casa Juve iniziano a sorgere già le prime domande dopo l'uscita anticipata dalla Champions League. E una di queste riguarda l'abissale differenza fra campionato ed Europa e soprattutto la condizione in cui la Juve è arrivata a questi quarti di finale. D'accordo gli infortuni, tanti e variegati, che hanno limitato non poco scelte e possibilità di incidere a gara in corso. Ma al netto dei problemi fisici dei singoli c'è pure una condizione generale della squadra che non è sembrata al top. Più che altro per ritmo e intensità di gioco, ovvero le armi (unite alla qualità) con cui l'Ajax si è sbarazzato di due candidate forti alla vittoria finale (il Real prima della Juve).
E uno dei motivi è da ricercare proprio nel campionato: la Juventus infatti è in odore di Scudetto già da metà febbraio, quando il Napoli pareggiò con Fiorentina e Torino e parallelamente i bianconeri allungarono vincendo con Sassuolo e Frosinone.

E nelle ultime sfide, almeno nelle ultime 5, il pensiero bianconero era fisso e centrato verso la doppia sfida coi Lancieri di Amsterdam (visto che il campionato, seppur la matematica non potesse ancora dare conferme, era virtualmente chiuso). Un atteggiamento volto a risparmiare energie, mentali ancor prima che fisiche, ma che di contro ha un rovescio della medaglia apparentemente non prevedibile. E qua torniamo a parlare di intensità e ritmo: giocare con la bava alla bocca le sfide di campionato è sì sfiancante (e quindi rischioso), ma pure allenante, se ci pensate. Specialmente in ottica europea, ambiente in cui le squadre cercano sempre di correre un metro in più di te e di arrivare a prescindere prima su ogni pallone. Il tutto è legato alla personalità dei singoli, non c'è dubbio, ma pure all'abitudine a dare il 101% in ogni contesto.
E alla luce di queste considerazioni, siamo proprio sicuri che l'aver chiuso il campionato a febbraio sia stato un bene, per la Juve di Allegri?

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